/ Attualità

Attualità | 08 novembre 2024, 17:36

Grazie alle coperte che hanno colorato piazza Galimberti, a Cuneo ora c'è la "casa delle donne"

E' stata chiamata Ayla e verrà inaugurata il prossimo 22 novembre. Si tratta di un progetto della Caritas, guidato da Ivana Lovera. Una parte è destinata a dormitorio femminile e sarà dedicato a Marilena Piacenza, attiva socia di Legambiente che, prima di morire, ha lasciato un'eredita da destinare alle donne

Grazie alle coperte che hanno colorato piazza Galimberti, a Cuneo ora c'è la "casa delle donne"

La Straconi si colorerà di rosso: questo l'invito al popolo degli oltre ventimila iscritti, perché facciano vedere il loro no alla violenza sulle donne, nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione di quella che è, a tutti gli effetti, una piaga sociale.

Ma non è l'unica iniziativa che accompagnerà questo mese. A Cuneo sono tante le iniziative di sensibilizzazione programmate. Ma ce ne è una di particolare importanza e, soprattutto, è molto concreta.

Si tratta di Ayla, la Casa delle donne, che verrà inaugurata il prossimo 22 novembre in via Senator Toselli, a Cuneo, dove, prima del trasferimento nel nuovo Vescovado, trovava spazio il Centro di Ascolto della Caritas diocesana, di cui è responsabile Ivana Lovera.

Che fare di quegli spazi? Si è deciso di creare uno spazio di accoglienza dedicato alle donne, anche per colmare una lacuna oggettiva in città: la mancanza di un dormitorio femminile.

Cinque posti letto per le donne che vivono in una situazione di disagio, senza dimora, finite per strada per problemi di dipendenza da sostanze o con disagi psichici o che hanno perso tutto a causa della ludopatia. Sono quattro, al momento, le donne che hanno bisogno di un posto dove trovare accoglienza, a Cuneo.

Il termine Ayla, il nome di questa casa, racchiude tante culture e tante sfumature. In lingua turca significa "luce della luna"; in arabo simboleggia la famiglia e, nella cultura cristiana, è il termine che indica lo sguardo dei Profeti dopo che hanno parlato con Dio. 

"L'idea della case delle donne è nata perché volevamo creare un dormitorio femminile o uno spazio in cui si parlasse solo al femminile. La parte di accoglienza femminile è una casa in cui le donne potranno entrare alle 8 di sera e uscire alle 8 del mattino dopo, restando da uno a due mesi. Con loro proveremo, assieme ai servizi sociali, alle associazioni e agli enti, a ricostruire almeno in parte la loro vita, a fare dei progetti. Non sarà un dormitorio di prima emergenza, ma uno spazio di accoglienza e progettazione", spiega Ivana Lovera.

L'accoglienza femminile sarà al primo piano, mentre al piano rialzato ci sarà un centro mutigestito, un luogo dove le associazioni, i gruppi e gli enti trovino uno spazio e realizzino attività. 

Lo spazio, che sarà aperto tutte le mattine dalle 9 alle 12, sarà organizzato con un ufficio, dove chi si presenterà sarà ascoltato e indirizzato, una saletta/salotto dove le donne potranno prendere un caffè, chiacchierare o fare qualche attività, tra cui lavorare a maglia o leggere.

Ci sarà una terza sala, più grande (da circa 25 posti) e attrezzata per organizzare corsi di formazione e ricreativi. In vista del Natale verrà avviato un corso per realizzare addobbi di Natale, con il quale verrà allestito il primo albero di Natale di Ayla.

Ma come è stato finanziato questo bellissimo progetto? In parte con i soldi raccolti con l'iniziativa Viva Vittoria del 2019, quando piazza Galimberti venne ricoperta di splendide piccole coperte colorate, a formare un enorme tappeto di solidarietà. Ma non solo: c'è anche il supporto di Legambiente, in memoria di Marilena Piacenza, donna di Legambiente che ha lasciato in eredità dei soldi da usare per le donne. Sono stati destinati a questo scopo.

"La nostra accoglienza sarà dedicata a lei. Il dormitorio si chiamerà Accoglienza Marilena Piacenza", spiega la Lovera. Che ricorda anche il supporto, prezioso, del Comune di Cuneo. 

Un progetto bellissimo e che è stato realizzato dalle donne per le donne. Quelle più fragili, perché possano riprendere in mano la loro vita, con l'aiuto della straordinaria Rete antiviolenza del nostro territorio.

Barbara Simonelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium