Si è svolta ieri, lunedì 4 novembre, nella suggestiva cornice del Palazzo Banca d’Alba e in concomitanza con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, la conferenza “La geopolitica risorsa sotterranea e ‘tartufo’ della cultura”, con l’intervento di Lucio Caracciolo, Direttore della rivista Limes. L’evento è stato promosso dalla Fondazione Banca d’Alba e dall’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE) di Torino.
Il titolo della conferenza, che ha destato molta curiosità, propone un’affascinante analogia tra la geopolitica e il tartufo: entrambe operano sotto la superficie, rendendo evidente il bisogno di scavare in profondità per comprendere appieno le dinamiche complesse che influenzano tanto i rapporti internazionali quanto il territorio.
Tino Cornaglia, Presidente della Fondazione Banca d’Alba, ha dichiarato: “Siamo onorati di ospitare Lucio Caracciolo, le cui analisi ci aiutano a decifrare realtà che spesso appaiono incomprensibili. La parola ‘Limes’ evoca le antiche linee difensive romane, un simbolo che lega anche il nostro palazzo alle fondamenta romane della città di Alba. La nostra città, protagonista di eventi storici di rilevanza nazionale come i ventitré giorni di Alba, è simbolo di resilienza e tradizione. Oggi celebriamo il tartufo, divenuto un prezioso emblema del nostro territorio, in un percorso che unisce cultura e risorse sotterranee”.
Piercarlo Rossi, Presidente dello IUSE, ha aggiunto: “Alba ha una storia illustre ed è un piacere organizzare questo evento proprio qui. L'integrazione europea stessa nasce per costruire un mercato unico e uno spazio giuridico per la promozione dei diritti, anche attraverso il commercio di prodotti enogastronomici, che rappresentano una chiave di collegamento tra popoli e culture”.
Nel corso della conferenza, Lucio Caracciolo ha offerto una panoramica sulle attuali tensioni geopolitiche, parlando della transizione egemonica in corso, con l’impero americano in crisi e le crescenti sfide rappresentate da Cina e Russia. Ha discusso inoltre dei principali punti di frizione globale, dal dominio marittimo tra Stati Uniti e Cina alla guerra in Ucraina, concentrandosi infine su un’analisi del conflitto israelo-palestinese e concludendo con un focus sull’importanza strategica del Mediterraneo, nel quale l’Italia gioca un ruolo cruciale.
L’evento, che ha saputo coniugare le profonde radici culturali del territorio con l’attualità geopolitica internazionale, ha riscosso grande partecipazione e puntato i riflettori sull'importanza della geopolitica, risorsa preziosa che si cela sotto la superficie.