Cronaca - 05 novembre 2024, 07:00

Al Centro di prima accoglienza di via Pola ad Alba lavori in ritardo e "20 ospiti in attesa di collocazione"

Il direttore della Caritas albese Don Mario Merotta spiega: "Le regole e l'organizzazione che abbiamo scelto funzionano, ma abbiamo troppe richieste"

Riaperto il 26 agosto dopo la chiusura estiva, il Centro di Prima Accoglienza di via Pola, gestito dalla Caritas di Alba, si trova a fronteggiare una crescente richiesta di aiuto. I lavori di ampliamento, che avrebbero dovuto aumentare la capacità della struttura da 18 a 24 posti, stanno subendo rallentamenti (dovevano concludersi a fine agosto, si spera siano terminati entro dicembre o al massimo gennaio): attualmente la criticità maggiore riguarda venti giovani, per lo più di origine africana, senza una sistemazione stabile.

Nel centro, chi è senza casa o lavoro trova un rifugio temporaneo con regole precise “Il soggiorno massimo è di 30 giorni,” spiega Don Mario Merotta, direttore della Caritas Albese, specificando che solo in situazioni straordinarie – come una malattia – il periodo può essere esteso di qualche giorno. "Le regole della struttura sono molte e ferree, pensate per garantire una gestione efficiente e per educare gli ospiti a uno stile di vita organizzato e rispettoso della convivenza".

Al momento, la struttura ospita 18 persone, ma i lavori di ampliamento – che prevedono anche il trasferimento della cucina in un’area separata – permetteranno di aggiungere sei posti. Don Mario Merotta chiarisce: "Dobbiamo separare i servizi per garantire una gestione più efficiente, ma l'organizzazione non è semplice. Da una parte ci sono i muratori che stanno lavorando per creare la nuova cucina, dall’altra dobbiamo continuare a cucinare per gli ospiti finché non sarà pronta la nuova area".

La Caritas si confronta quotidianamente con l’arrivo di nuovi giovani in difficoltà. “Ci sono tanti ragazzi che continuano a chiedere aiuto e un posto per dormire. Sono almeno una ventina in più di quelli che possiamo accogliere,” racconta Don Mario. La maggior parte di questi giovani ha circa vent’anni, lavora nelle vigne e, non trovando una sistemazione stabile, rischia di restare senza un riparo sicuro, un problema che diventa sempre più urgente con l’avvicinarsi dei mesi invernali.

Per rispondere a questa emergenza, la Caritas sta lavorando con il Consorzio socio-assistenziale Alba-Langhe e Roero e il Comune per creare ulteriori posti di seconda accoglienza. Questo progetto, gestito in sinergia con le istituzioni, prevede nove posti letto aggiuntivi, riservati a persone con i requisiti di residenza necessari, con l’obiettivo di liberare spazio nel dormitorio principale e accogliere un maggior numero di persone.

Daniele Vaira