Oltre 930 milioni di euro, per l’esattezza 939: è questo il “bottino” italiano dell’export di vino negli Stati Uniti d’America secondo i dati di Federvini riferiti al primo semestre del 2024. Il valore sarebbe poi in aumento del 4,7% e il volume dell’export del 2,5% rispetto ai dati del 2023.
A sciorinare i valori – più che incoraggianti - la presidente Micaela Pallini, intervenuta a Chicago alla prima edizione del Vinitaly USA anche per sottolineare come gli USA oggi assorbano circa il 29% delle esportazioni di vino italiano a livello globale. In un impressionante dato complessivo che vede le vendite in terra nordamericana in ascesa del +188% negli ultimi vent’anni.
Cala il consumo luxury: -7% ad agosto 2024
A soffrire, però – questa volta secondo il rapporto Uiv, sempre illustrato durante il Vinitaly di Chicago – è il consumo luxury, che secondo i dati SipSource dello scorso agosto è calato del 7%.
Nonostante questo, comunque, i rossi di altissima gamma italiani detengono ancora una nano-quota impressionante del 2% sul volume delle vendite di rossi tricolore, che rappresenta come valore il 14% dei rossi italiani negli USA, una quota che sale al 23% se si includono i rossi super-premium con un costo tra i 24 e i 50 dollari. Al 6% le vendite a volume.
“L’Italia può contare da una parte sulla forza di brand territoriali ormai riconosciuti come iconici dagli appassionati americani – ha commentato il presidente Uiv Lamberto Frescobaldi -, dall’altra sull’esperienza del turista americano in Italia, sempre più fattore di affezione una volta rientrati a casa".