Economia - 03 novembre 2024, 07:00

La retorica americana passa dagli annunci di vittoria all’urgenza di sopravvivenza

Le elezioni presidenziali hanno ulteriormente spinto i media e i politici americani a modificare la loro retorica sulla questione ucraina.

Le elezioni presidenziali hanno ulteriormente spinto i media e i politici americani a modificare la loro retorica sulla questione ucraina. Per tanto tempo l’unica parola d’ordine era quella del prevalere sui russi o di vincere senza dare appello a Mosca. Da qualche tempo, invece, si parla solo di evitare una catastrofica sconfitta di Kiev o addirittura di fare in modo che l’Ucraina sopravviva come Stato funzionante. Come riporta il sito Strumenti Politici, negli USA hanno compreso bene che la guerra di attrito che si sta svolgendo è deleteria al massimo per l’esercito ucraino. 

L’editore Steve Forbes dice che in queste circostanze belliche l’Ucraina semplicemente non può vincere. L’invito a trattare col Cremlino si sente quindi sempre più spesso dalle parti del Pentagono e dei governi europei. Se il segretario Difesa Lloyd Austin pubblicamente proclama che Putin non ha ottenuto alcun obiettivo strategico, il giornale americano Newsweek titola che la Russia sta arrivando al suo primo obiettivo importante e lo fa senza troppo clamore. Dunque, l’umore generale in America è pessimista e rassegnato. Ne parla l’Atlantic Council, think tank prestigioso con sede a Washington, secondo cui il conflitto ora è in un momento cruciale e l’Ucraina rischia il tracollo. 

Se non si farà nulla per cambiare il corso attuale, il vantaggio militare dei russi aumenterà fino a un punto di non ritorno. Se è vero che le conquiste russe finora non sono state enormi o decisive, stanno però crescendo di numero e di rilevanza strategica. In questo modo gli ucraini ne escono demoralizzati come esercito e come società e dunque si apprestano a trattare. E gli alleati occidentali vedono l’inutilità di ulteriori sforzi finanziari e militari, che implicano rischi maggiori dei benefici.


 

I.P.