Roberta Arneodo è stata una dei tantissimi alunni che alla scuola di Oltre Maira di Dronero hanno imparato a scrivere e contare, stretto amicizie, affrontato gioie e difficoltà nonché ricevuto insegnamenti importanti.
“Chissà se tra i calcinacci è rimasto un po' dell'odore lontanissimo della sua banana - scrive Roberta - se a terra sono cadute anche le sillabe, i pensierini, i mesi chiusi dentro alle filastrocche, le addizioni, le sottrazioni, le regole, le proiezioni. Forse l'urto violento ha riportato alla luce la spazzola che ogni anno compariva il giorno della foto di classe. ‘Vi voglio belli’, diceva la mia maestra. Mia mamma sistemava quell'accozzaglia di trucioli che avevo in testa con le dita, non usava mai il pettine, diceva che non era adatto, ma io questa cosa alla maestra non osavo dirla. Me ne stavo zitta quando lei spazzolava. Pensavo. Mia madre e la mia maestra avevano lo stesso nome, ma riguardo ai miei capelli avevano pensieri distanti.”
Una scuola non è soltanto un edificio ma rappresenta uno dei luoghi che più si imprimono di ricordi, custoditi nel cuore. Bellezza e nostalgia, così, si mescolano teneramente insieme.
Sono iniziati lo scorso 20 giugno a Dronero i lavori di abbattimento e ricostruzioni di questa scuola. Costruita negli anni ‘70 ed ampliata poi negli anni ‘80, la scuola presentava carenze a livello strutturale, energetico e per quanto riguarda le barriere architettoniche. Una valutazione fatta dalla precedente giunta Acchiardi ed un impegno portato avanti dall’attuale giunta Astesano, con il termine dei lavori e l’inaugurazione della nuova scuola previsto per marzo 2026.
“In quella scuola ho lavorato 25 anni - racconta Adriana Abello - i primi anni come insegnante prevalente nei moduli sperimentali. Ho avuto sempre classi numerosissime, con anche con 23/24 studenti. Non soltanto lezioni, testi e compiti, con i ragazzi abbiamo fatto tanto teatro, moltissime ricerche che culminavano in relative mostre. Di quest’ultime i prodotti venivano venduti ed il ricavato utilizzato per andare in contro a situazioni di difficoltà: il valore dell’aiuto all’altro, dell’avere un cuore capace di compiere gesti di solidarietà è sempre stato ciò che più di tutto ho cercato di trasmettere ai miei studenti, serve molto nella vita.
Tutto questo è stato possibile anche perché con i colleghi di plesso si è lavorato molto in sinergia ed anche grazie ai genitori che collaboravano. Ricordo con grande emozione la festa che alunni ed ex alunni mi avevano preparato in occasione della pensione: quel gigantesco cuore fatto di rose rosse di carta crespa realizzate dalle mamme lo custodisco nella mia soffitta, ed ogni volta, guardandolo, mi ricorda momenti e volti che mai dimenticherò.”
Ed a proposito di maestre, andando ancora più indietro nel tempo sono tante quelle storiche rimaste nella memoria degli allora alunni, insegnanti che seppur decedute continuano a vivere ed a lasciare un’impronta.
Immagine nitide, affetto ma soprattutto riconoscenza: “La mia maestra è stata Vera Salomone - racconta Marco Tolosano - una persona dotata di grande umanità, gentilezza e capacità. Io da piccolo ero molto vivace e timido nello stesso tempo: lei aveva saputo prendermi ed indirizzarmi. È stata per me come una seconda mamma ed anche dopo, ogni volta che mi vedeva in giro, ci fermavamo sempre a parlare. Sono ricordi che restano nel cuore. Le ho voluto bene e so che anche lei me ne ha voluto tanto.”
COME SARÀ LA NUOVA SCUOLA?
È un progetto ambizioso quello della nuova scuola di Oltre Maira a Dronero. Il costo si aggira intorno ai 4 milioni di euro e tra il pagamento degli operai, l’Iva, le spese tecniche e gli imprevisti, si tratta nel suo complesso di un investimento che si aggira intorno ai 6 milioni di euro, possibile grazie ai fondi del PNRR.
Ad essere scelta una struttura a telai che abbini l’acciaio al legno delle coperture e dei pannelli prefabbricati, utilizzati per i tamponamenti: “Attraverso un tipo di costruzione leggera, industrializzata, si ottengono tempi brevi di costruzione, alta efficienza energetica ed estrema precisione. - si legge all’interno della documentazione del progetto - Visto il ciclo di vita, i materiali scelti assicurano durabilità nel tempo e, in relazione alla manutenzione, garantiscono semplicità di intervento nella sostituzione di componenti oltre che lo smontaggio e il recupero a fine vita. Da un punto di vista di risposta sismica, la scelta di una pianta quadrata e regolare, permette di ottenere una migliore risposta, garantendo un funzionamento più efficiente e duraturo dei materiali.”
Tra le volontà non soltanto quella di dividere al meglio i locali dedicati all’infanzia ed alla primaria, ma anche l’abbattimento delle barriere architettoniche nonché un efficace collegamento con l’area esterna circostante. Un altro elemento importante è la luce naturale, su cui nella relazione del progetto si legge: “La luce naturale rappresenta un importante elemento di progetto in quanto consente di sentire l’esterno, la variazione del clima, dell’ora del giorno, delle stagioni, ed è per questo che diviene un ulteriore strumento di apprendimento. Attraverso il ricorso ai brise-soleil si intende realizzare un’efficace protezione solare, oltre che modulare la luce naturale, in funzione delle attività svolte all’interno degli ambienti. All’interno delle aule, l’uso degli shed offre la possibilità di fruire di una luce distribuita in modo uniforme in tutto l’ambiente.
Si intende promuovere l’uso dell’illuminazione naturale, offrendo soluzioni che garantiscano condizioni e qualità della luce differenti e adeguate agli spazi.L'edificio è concepito in modo da sfruttare l'irraggiamento solare e la luce naturale. Le aule con copertura a shed si aprono a est, rivolgendo le falde ad ovest, in modo da utilizzare l'energia solare passiva, così come le falde inclinate dei laboratori. La geometria delle coperture consente l’installazione di 112 moduli fotovoltaici sulle coperture di cui 72 saranno posizionati sul tetto piano del corpo centrale e 40 sulle falde inclinate delle coperture dei laboratori. L'involucro è isolato termicamente.”
I lavori procedono ed i ricordi della vecchia scuola resteranno comunque sempre. Diversa sarà la struttura, ci saranno altri bimbi, altri insegnanti e collaboratori scolastici. Come la vecchia, però, la nuova scuola sarà luogo dove crescere e ritornare poi con la mente ed il cuore affettuosamente da adulti, ripensando, commuovendosi e custodendo.