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Economia | 31 ottobre 2024, 09:09

Digitalizzazione e risorse umane: possono davvero convivere?

Intelligenze artificiali, dischi preregistrati, e-mail automatiche: e i dipendenti?

Digitalizzazione e risorse umane: possono davvero convivere?

Intelligenze artificiali, dischi preregistrati, e-mail automatiche: e i dipendenti? Sono soprattutto le vecchie generazioni a domandarsi quanto questa nuova era tecnologica e digitale stia influendo sui rapporti interpersonali. È indubbio che l’automatizzazione dei processi porti le aziende a una ridotta necessità di risorse, ma è altrettanto vero che, dietro a ogni processo digitale, c’è comunque una mano umana.

Dai MDS alla chatbot

I servizi pensati per gestire i processi di digitalizzazione dei documenti di ultima generazione vengono definiti MDS (Managed Document Services). In pratica, questi servizi di document management si occupano di gestire varie tipologie di documenti dalla creazione all’archiviazione, garantendo il minor impatto economico (e ambientale) possibile. 

Si tratta di un percorso che coinvolge una serie di professionisti del settore, con particolare focus sulle conoscenze economiche e di gestione interna, per cui il capitale umano viene inserito nella formula finale. La gestione ottimale dei dispositivi a supporto del singolo documento, dalla stampante al laptop, prevede in ogni caso la presenza costante di uno o più dipendenti.

Un altro esempio sono le chat utilizzate per l’assistenza clienti, frutto di IA in grado di riprodurre le risposte più consone alle domande più frequenti. Anche in questo caso vi è dietro un lavoro “umano”, che può fornire un’alternativa qualora non si arrivi a una soluzione.

Artificiale ma non troppo

Le intelligenze artificiali possono scrivere, disegnare ed essere creative esattamente come l’essere umano. O forse no. Si tratta di un dibattito aperto e influenzato da tantissimi fattori, tra cui le idee personali. Creativo e artificiale sembrano due concetti estremamente distanti tra loro e quando si tratta di produrre contenuti per il proprio business, la questione può diventare ancora più complessa dal punto di vista operativo ed etico.

Va comunque ricordato che, per quanto un contenuto creativo possa apparire stereotipato se realizzato da un’intelligenza artificiale, è stato comunque realizzato impiegando menti e conoscenze umane, da cui una serie di algoritmi traggono il risultato finale.

Al di fuori di un ufficio, l’automatizzazione e la digitalizzazione possono comunque supportare le industrie in tutti quei compiti ripetitivi o persino pericolosi che potrebbero abbassare la produttività: in tal senso, rappresentano una vera e propria risorsa.

Ristorazione e strutture ricettive

In un quartiere di Tokyo ha aperto un locale con camerieri robot che servono ai tavoli. Può far storcere il naso a molti, convinti che il rapporto umano tra clienti e camerieri sia insostituibile, ma la realtà è che questi robot consentono di impiegare persone disabili. Vengono infatti controllati da remoto da dipendenti che non potrebbero fisicamente servire ai tavoli, però hanno le competenze necessarie a manovrare tali dispositivi.

A pensarci bene, anche prenotare una vacanza o scannerizzare il menù da barcode sono operazioni che si fanno in digitale, senza necessariamente parlare con qualcuno. Tuttavia, dietro a ogni e-mail inviata, a ogni prenotazione e a ogni ordine al tavolo ci sono sempre professionisti che si occupano di gestire voli, organizzare la camera di un hotel o cucinare dei piatti.

La rivoluzione digitale, insomma, non sta sostituendo il genere umano, ma può rappresentare uno strumento valido, purché utilizzato con coerenza.

Richy Garino

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