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Attualità | 31 ottobre 2024, 17:46

A Bandito di Bra si raccolgono firme contro l’apertura di un centro per l'accoglienza di immigrati

I proprietari hanno messo a disposizione l’immobile per un progetto CAS a seguito di un bando gara

L'edificio in sorgerebbe il Cas

L'edificio in sorgerebbe il Cas

Si è aperta ufficialmente una raccolta firme per opporsi all'apertura di un Centro Accoglienza per immigrati in frazione Bandito di Bra.

La struttura che lo accoglierebbe è l’ex casa di riposo, dismessa da alcuni anni, che si trova nel centro della frazione, a pochi passi dalla chiesa e dalla stazione ferroviaria. 

I proprietari dell’immobile avevano a suo tempo aderito a un bando e messo a disposizione la struttura.

In una nota diffusa da un comitato nato nella frazione per opporsi all'iniziativa si legge:

 “Come cittadini braidesi, lanciamo un appello urgente per raccogliere firme in opposizione all'apertura di un centro di accoglienza per immigrati nei locali dell'ex ricovero dell'Immacolata in Frazione Bandito. Chiediamo l'intervento del sindaco del Comune di Bra e della Prefettura di Cuneo, esprimendo un fermo no all'insediamento di questo centro. Riteniamo che la sua apertura presenti gravi criticità:

  • La struttura è adiacente all'oratorio, importante centro di ritrovo per i giovani della nostra frazione.
  • La sua vicinanza a una scuola elementare potrebbe aumentare il rischio per la sicurezza dei nostri bambini.
  • La frazione non dispone di servizi e strutture adeguate per accogliere persone immigrate.
  • La struttura presenta serie criticità ed evidente è il pessimo stato di conservazione.
  • Temiamo che l'insediamento avrà un impatto economico negativo, portando a una svalutazione degli immobili circostanti e a un impoverimento dei cittadini residenti.
  • Chiediamo un’attenta valutazione dei problemi di ordine pubblico che potrebbero insorgere.

Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi nella raccolta firme. Insieme possiamo fare la differenza”.

 

L'INTERROGAZIONE DELLA MINORANZA

Nel luglio scorso il gruppo di minoranza aveva presentato un’interrogazione in Comune, nella quale si leggeva: “Ci giungono informazioni in merito alla concessione in affitto dei locali dell’ex Soggiorno dell’immacolata sito in Via Visconti Venosta n 82, a società/cooperativa per la gestione di un centro di accoglienza profughi o immigrati e che tale insediamento necessita di autorizzazioni da parte del comune stesso, della prefettura e dell’ASLCN2 … Pur trattandosi di iniziativa privata, chiediamo di essere tempestivamente informati dello stato dell’iter autorizzativo della pratica di concessione dei locali a centro di accoglienza (Comune - Prefettura - ASLCN2) … e la convocazione della commissione Servizi alla Persona per valutare l’eventuale provvedimento per servizi di integrazione e ordine pubblico a carico del Comune in quanto tale insediamento andrà ad impattare notevolmente sulla frazione in quanto trattasi di zona residenziale ad alta intensità abitativa”.

Il Comune di Bra aveva risposto all’interpellanza specificando che è la Prefettura, quando ha numeri importanti da gestire, a definire i percorsi Cas.

L’assessore alle Politiche Sociali Lucilla Ciravegna specifica: “Le pratiche all’Ufficio Urbanistica per l’immobile di Bandito sono avviate, ma ad oggi non abbiamo novità da parte della Prefettura. L’ipotesi di accoglienza a Bandito segue i percorsi dei CAS (Centri Accoglienza Straordinaria), gestiti dalla Prefettura. Quel che mi sento di dire comunque è che noi, da sempre, abbiamo espresso la preferenza per i percorsi Rete SAI (Sistema Accoglienza integrazione) del Terzo Settore, che consentono un’accoglienza per piccoli numeri, più dignitosa e maggiormente seguita, con maggiori supporti per le persone accolte”.

 

Silvano Bertaina

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