Si può fare di più per l’acquisizione di aziende in crisi ed impianti produttivi chiusi o a rischio e si valuti una nuova misura per la quotazione delle ipo piemontesi.
Calderoni e Canalis (PD), a margine dell’odierna seduta della terza commissione consiliare in cui l’assessore Tronzano ha illustrato le modifiche al piano 2022-2024 per le attività produttive, chiedono più risorse e propongono nuove iniziative
L’economia italiana e piemontese registra segnali contraddittori, dove performance positive si intrecciano a fattori di rischio a livello internazionale, che continuano a pesare sulle prospettive del sistema produttivo locale.
La situazione può essere sintetizzata nel persistere di un clima di debolezza, come chiarisce la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2024-2026.
A fronte di un 2023 caratterizzato da una buona tenuta degli indicatori congiunturali, secondo Unioncamere Piemonte, si conferma l’incertezza per il futuro di breve periodo ed il clima di fiducia risulta di conseguenza in peggioramento.
“In questo contesto - dice Canalis - riteniamo siano da aumentare le risorse per l’acquisizione di aziende in crisi, di impianti produttivi chiusi o a rischio di chiusura allo scopo di contrastare i processi di deindustrializzazione”.
“Pensiamo - sostiene Calderoni - sia anche utile prevedere, sulla scorta di quanto fatto da regione Lombardia, delle risorse a favore delle piccole e medie società che intendono effettuare un'ipo a Piazza Affari”.
Fondi che si sommerebbe a quelli nazionali del bonus ipo, il credito di imposta per agevolare l'ingresso in borsa. Delle 215 società quotate sul segmento Egm di Piazza Affari infatti il 40% viene dalla Lombardia, quasi una su due, a seguire il Lazio con il 12%, l'Emilia-Romagna con il 9%, il Veneto con l'8%.
Si potrebbero coprire le spese di consulenza per adeguare il sistema di controllo di gestione, la redazione del piano industriale, lo svolgimento della due diligence finanziaria, il documento di ammissione, la produzione di ricerche da parte degli analisti che le società più piccole non spesso non riescono a sostenere con fondi propri.
“Un'ulteriore possibilità per le aziende piemontesi di capitalizzarsi attraverso la quotazione per rafforzare la solidità del nostro sistema produttivo ed economico”, concludono i due consiglieri PD.