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Attualità | 30 ottobre 2024, 07:22

Cuneo dice sì all’Alleanza Transfrontaliera delle Alpi del Sud: a fine novembre la firma con gli altri membri fondatori

L’approvazione della dichiarazione d’intenti ieri sera (29 ottobre) in Consiglio. I dubbi di Armellini: “Azione tardiva. E sono già troppi i tavoli di lavoro”

Cuneo dice sì all’Alleanza Transfrontaliera delle Alpi del Sud: a fine novembre la firma con gli altri membri fondatori

Il Comune di Cuneo ha detto sì al contenuto della dichiarazione d’intenti della costituzione dell’Alleanza Transfrontaliera delle Alpi del Sud ieri sera (martedì 29 ottobre), nella seconda convocazione del Consiglio comunale del mese di ottobre. A relazionare sull’argomento – già discusso nella riunione della I commissione consiliare riunitasi giovedì 24 ottobre scorso - ci ha pensato la sindaca Patrizia Manassero, che è tornata a sottolineare l’importanza di un documento “che entra in un quadro importante di rapporti già fitta tra Italia e Francia e tra le città gemellate di Cuneo e Nizza, oltre che ovviamente con l’ambito ligure”.

Vero, la dichiarazione d’intenti ragiona su temi storici, che si inseriscono in un lavoro forte e di lungo corso incentrato proprio sulle realtà transfrontaliere, ma lo fa nel momento giusto ovvero all’indomani (istituzionalmente parlando) dell’ufficializzazione del Trattato del Quirinale – ha commentato ancora Manassero -.  L’obiettivo è attuare le azioni di cooperazione indicate nel programma operativo del Comitato del Trattato del Quirinale e definire una tabella di marcia per la concretizzazione delle priorità strategiche dell’identificare gli spazi di vita transfrontalieri come elementi chiave dell'integrazione europea per gli abitanti del territorio, concentrarsi sulla fornitura di soluzioni a breve e medio termine per migliorare i servizi di trasporto, aiutare le autorità locali a creare iniziative per la gestione proattiva dei rischi climatici, intraprendere azioni comuni per definire la governance della risorsa idrica, stabilire procedure eque per l’accesso ai servizi pubblici transfrontalieri, definire l’introduzione della tessera sanitaria transfrontaliera e l’organizzazione di servizi sociali e sanitari comuni e creare iniziative rivolte a scuole e cittadini per promuovere il bilinguismo franco-italiano”.

L’Alleanza vede come membri fondatori  la metropoli di Nizza Costa Azzurra, la provincia d’Imperia, la provincia di Cuneo, le città metropolitane di Genova e Torino e la Communauté d’Agglomeration de la French Riviera: saranno loro a definire la presidenza con un sistema a rotazione e un segretariato. La firma ufficiale a fine novembre.

I dubbi di Armellini: “Azione tardiva. Troppi tavoli di lavoro”

Concordi con l’importanza del documento – per quanto, anche, cauti – i consiglieri Ugo Sturlese (Beni Comuni) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia).

Sul rapporto tra Italia e Francia giocano certo elementi politici ed economici, ma anche la sentimentalità – ha detto il primo -. Il loro è un legame stretto nato con l’interesse per la ferrovia, sostanzialmente, e dall’essere passati rapidamente dal doversi riconoscere in un gruppo e poi nell’altro. Sono come amanti che si sono traditi e poi si riavvicinano, quando però la fiducia ormai è minata: i rapporti con la popolazione sono difficili proprio a causa di questa diffidenza nostalgica, ma sono davvero importantissimi, specie in una fase come quella odierna a livello geopolitico”.

Bongiovanni ha proseguito: “Crediamo proprio che il collegamento ferroviario sia importante per rinsaldare il rapporto e l’identità delle due popolazioni transfrontaliere – ha detto -. Chiediamo che l’Alleanza se ne faccia portavoce, tenendola in grande considerazione”.

Più polemico, invece, Paolo Armellini (Indipendenti): “Una dichiarazione d’intenti e dei propositi che mi paiono arrivare in maniera un po’ intempestiva, nonostante l’indubbia bontà – ha commentato, come già fatto anche in sede di commissione -. Si arriva a definirli un po’ tardi, secondo me. Ci sono già troppi tavoli di lavoro e troppa carne al fuoco, si rischia di rendere inutile l’azione concreta, specie sulla vera priorità, e cioè le infrastrutture e i trasporti”.

La deliberazione è stata approvata con 27 voti favorevoli.

Simone Giraudi

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