La rielezione ha avuto luogo a Roma, in occasione del plenum celebrato martedì 29 ottobre e convocato dallo spagnolo Isidro Fainé per il centenario della prestigiosa associazione che riunisce gli enti bancari a livello internazionale fin dal 1924, anno della sua costituzione a Milano
Il banchiere scrittore fa parte del Consiglio di amministrazione del World saving Bank Institute, con sede a Bruxelles, fin dal 2018, anno della sua prima elezione, e da allora rappresenta pertanto l'Italia in questo ristretto organismo collegiale di vertice e di governo dell'Associazione
Il professor Beppe Ghisolfi è stato riconfermato per svolgere un terzo incarico triennale consecutivo come Consigliere di amministrazione del Gruppo mondiale delle Casse di risparmio, in sigla World saving Bank Institute. La rielezione è avvenuta nel più generale contesto del plenum del Congresso del Wsbi, convocato e riunito ieri dal suo Presidente, lo spagnolo Isidro Fainé, come snodo centrale di un vasto programma di appuntamenti che nell'ultima settimana di ottobre hanno riunito in più giornate, nella capitale italiana, le massime autorità politiche, economiche e finanziarie nazionali, europee e globali.
Il Wsbi tenne la propria riunione costitutiva e fondativa a Milano nel 1924, in occasione del primo congresso internazionale del risparmio. Nel secondo dopoguerra, la Sede fu trasferita, in successione, ad Amsterdam, Ginevra e infine a Bruxelles, in concomitanza con il cammino di integrazione economica e monetaria del vecchio Continente e con la consolidata proiezione atlantista e umanitaria dell'Europa.
Al World saving Bank Institute si affianca lo European saving Bank group, ossia il Gruppo europeo delle Casse di risparmio: due Istituzioni accomunate dalla Sede, localizzata appunto nella capitale della UE, e dalla Direzione generale, unificata nella persona del dottor Peter Simon.
Sia il Gruppo mondiale sia quello europeo delle Casse di risparmio svolgono una importante funzione sia di rappresentanza delle associazioni regionali e nazionali e degli enti bancari iscritti, sia di proposta e consultazione proattiva nei confronti di Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale per i temi connessi all'educazione digitale e finanziaria, all'inclusione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, all'elevazione degli standards socio economici, al miglioramento del quadro regolativo e normativo degli istituti bancari e di origine bancaria che operano a contatto diretto con i territori concorrendo alla mitigazione degli effetti delle crisi e degli shock globali che si sono succeduti in particolare dal 2020 a oggi.
Attualmente, il gruppo mondiale rappresenta e aggrega cinque continenti, 78 Paesi, 103 istituzioni intermedie, oltre 6400 istituti di credito e di origine bancaria retail e di secondo livello dove lavorano oltre due milioni di dipendenti e collaboratori al servizio di un miliardo 700 milioni di Clienti, per un totale superiore a 13.000 miliardi di dollari di attivi patrimoniali e a 11.000 miliardi di dollari di depositi e risparmi amministrati.
Il congresso di Roma, e gli eventi a esso correlati, hanno avuto il proprio focus sulle principali questioni macroeconomiche e regionali, che sono state analizzate e discusse in sinergia e confronto con i principali decisori pubblici della politica monetaria, fiscale e industriale. Il ruolo delle banche al dettaglio, e degli enti di origine bancaria, si è confermato e si sta confermando essenziale al contrasto delle crisi di liquidità, al sostegno dei piani di investimento pubblico privati, alla accessibilità di importanti strumenti finanziari come per esempio i fondi europei.