“Una panchina al mese perché un giorno solo non basta”. Questo il messaggio che la Pensionati Cisl Fnp Cuneo porta avanti, dal 2021, con l'iniziativa dedicata alla lotta alla violenza sulle donne che ha permesso di installare 24 panchine rosse in tutta la Granda.
L'ultima, in ordine di tempo, è stata inaugurata martedì 22 ottobre nel comune di Sale delle Langhe, alla presenza del sindaco, Andrea Mozzone, il parroco del paese don Aldo Galleano un'ampia delegazione della comunità scolastica locale con il digente scolastico Bruno Gabetti e le insegnanti, l’associazione Futuro Donna ODV con Rosanna Ansaldi e per il gruppo Cisl Fnp Cuneo, la responsabile del coordinamento, Fiorenza Sismondi, Mauro Cagno responsabile dell'area Cebana e Tiziana Mascarello, in rappresentanza della Segreteria UST Cisl Cuneo e il segretario generale Matteo Galleano.
"È stato un bel giorno per la nostra comunità - commenta il primo cittadino, Andrea Mozzone -. Il compito di un'amministratore non è solo quello di occuparsi delle cose da fare, ma guardare oltre i propri confini e ragionare sulle tematiche importanti come quello della violenza di genere. Accogliendo l’invito degli amici della Cisl abbiamo voluto dare un piccolo segnale per sensibilizzare le persone su quanto, purtroppo, quotidianamente accade e la presenza dei bimbi delle scuole, accompagnati dalle loro maestr , è motivo di speranza".
"L'obiettivo della Cisl - ha detto Tiziana Mascarello - è quello di diffondere in piena autonomia un messaggio di cambiamento culturale anche tra le giovani generazioni come queste di oggi che ispiri condivisione, pace, tolleranza e non guerra, rabbia e aggressività! Auguro di cuore che le vostre mani s’intreccino in segno di pace, si alzino per un saluto affettuoso per un abbraccio, ma mai per un ceffone o un gesto violento! Soprattutto mi auguro che guardando questa panchina vi ricordiate che da qualche parte nel mondo una donna ha perso la vita ingiustamente per causa di un’uomo! La violenza di genere non è solo una violenza fisica, ma verbale psicologica e talvolta anche più pericolosa, le norme che ci proteggono sono ormai tantissime, ma ciò che manca è mettere dei piccoli mattoncini che indicano la strada per quel grande mutamento culturale al quale ambiamo per segnare la vera svolta che conduca alla parità di genere”.
“Una bella mattinata - chiosa Fiorenza Sismondi - tanti bambini che ci hanno regalato la loro spensieratezza e i loro sorrisi ed ai quali speriamo di aver trasmesso il messaggio che questo progetto ha l’ambizione di comunicare in ogni tappa: la violenza di genere è una piaga orrenda che va curata e debellata tutti insieme. Siamo tutti coinvolti, uomini e donne, giovani e meno giovani, in un percorso che deve portarci un giorno a ricordare le violenze sulle donne come qualcosa di riferito al passato. Oggi purtroppo non è così. Ed è la quotidianità della cronaca a ricordarci quanto lavoro culturale ci sia ancora da fare!”.