Primo venne Enrico Crippa. Col suo "Piazza Duomo" di Alba lo chef brianzolo figura da anni nel manipolo di cucine italiane – sono tredici – cui la Guida Michelin riconosce il massimo voto, le tre stelle. Ora il locale della famiglia Ceretto risulta anche quello cui l’edizione della guida "Ristoranti d’Italia" 2025 del Gambero Rosso riconosce il punteggio più alto in assoluto, ben 97/100, insieme a Ristorante Reale a Castel di Sangro (L’Aquila) con Niko Romito ai fornelli.
Nessuno come loro. Dietro seguono con un punteggio di 95 centesimi altri due mostri sacri della ristorazione di casa nostra: il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico, Bolzano, e l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (a Modena), che scende di un gradino pur confermandosi nell’olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale "Novità dell’Anno" col suo "Al Gatto Verde" a Modena. Rispetto al 2024 le Tre Forchette salgono a 52, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze.
"SOGNO E RIGORE"
"Sogno e rigore, istinto e ragione". Così la guida del Gambero Rosso descrive la cucina del locale albese. "Nessun clamore, né ricerca di visibilità e fama. Un atteggiamento quasi monacale i cui principali palcoscenici sono la sua cucina, l’orto e le strade di Langa. Enrico Crippa è perfezionista d'indole e conoscitore assoluto dell’ingrediente, impermeabile alle mode, detentore di uno stile che a partire da scuole ha fatto e fa scuola. Un orto vero, grande, curato da gente del mestiere e dallo stesso Enrico per approvvigionare giornalmente quanto serve a progetti di menu che del vegetale sondano le caratteristiche più intrinseche ed evolutive, dal seme alla maturità piena. Nei percorsi guidati, i soli disponibili, trionfa la ricerca dell’essenza. Emblematico l’Antipasto piemontese con un riassunto icastico che è un viaggio nella terra, nella storia pure dimenticata e nel vegetale attraverso quindici piccoli gioielli. Quattro i percorsi da 170 a 350 euro. Davide Franco organizza un servizio eccellente quanto leggero, dotto ma non cattedratico, capace di decifrare alla perfezione ogni esigenza di sala così come Jacopo Dosio gestisce e racconta una cantina assai importante sia per chi sa già dove andare sia, soprattutto, per chi vuole essere guidato in uno dei numerosi e prestigiosi pairing".
DIETRO DI LUI: 202 LOCALI IN PIEMONTE
La nostra regione è presente nella guida con 202 insegne complessive e 22 nuovi ingressi, a testimonianza di una grande vivacità del settore con grande varietà di offerta, tra tradizione e innovazione. Otto le super star. Cinque le Tre Forchette. Tra queste "Villa Crespi" a Orta San Giulio, dello chef Antonino Cannavacciuolo, ma anche l’Antica Corona Reale a Cervere, con la cucina di Giampiero Vivalda: "Due secoli e un decennio: Napoleone aveva appena subito Waterloo e già dal mese prima i Vivalda operavano qui". Poi "Guido" a Serralunga d'Alba, con Piero in sala e Ugo in cucina, "Del Cambio" a Torino (dal 1757)
TRE GAMBERI E PREMI SPECIALI
Ancora Alba nei Tre Gamberi, con "La Piola", insieme a "Consorzio" a Torino e a "Scannabue", sempre nel capoluogo regionale. Con riguardo ai premi special "Del Belbo da Bardon" a San Marzano Oliveto (AT) riceve il premio Miglior Carta dei Vini, con Tenuta Sette Ponti. "Reis - Cibo Libero di Montagna" a Busca si aggiudica il premio No Food Waste, con Krombacher. Ad Agnese Loss dell'"Osteria Contemporanea" a Gattinara (Vercelli) il premio "Tradizione Futura", con Inalpi. Lo smile per il Miglior Rapporto "Qualità-Prezzo" va invece a "La Locanda del Falco", a Valdieri.