Egregio direttore,
i Comuni compresi nel Parco delle Alpi Marittime hanno ricevuto in visione il Piano di Gestione della Rete Natura, per le misure di conservazione e i vincoli riguardanti gran parte dei loro territori protetti (vedi 93% Valdieri, 88% Entracque). Si tratta di un volume enciclopedico di quasi 500 pagine, disposizioni di stampo burocratico espressione del potere calato dall’alto dalla Regione con il beneplacito del Parco. Su tale documento il Parco ha chiesto di esprimersi nel limitato tempo di 30 giorni.
Come già negli anni passati la Regione e il Parco non hanno attivato nessun processo di coinvolgimento della rappresentanza di coloro che vivono e lavorano sul territorio e ne assicurano la salvaguardia ( istituzioni, associazioni e comunità locali, gente di montagna, boscaioli, pastori). Chi vive la realtà territoriale è a conoscenza delle continue problematiche che emergono, e che sono state più volte rappresentate in sede Regione e Parco.
Oggi il Parco arriva all’adozione del Piano di Gestione che non fa altro che confermare in toto le misure di conservazione a suo tempo approvate dalla Regione Piemonte, senza minimamente porsi il problema di un confronto preventivo, mettendo in atto una procedura anomala, non prevista dalla legge, che relega le istituzioni e le comunità locali ad un semplice ruolo di osservatori e di passivi esecutori.
Va detto inoltre che i divieti imposti dalle misure di conservazione, talvolta assurdi e non attuabili non sono di fatto rispettati e fatti rispettare, ed il più delle volte sono inefficaci per la concreta conservazione.
Gli addetti ai lavori che vivono e conoscono il territorio di montagna, richiedono una svolta per avviare un processo di condivisione nella costruzione degli strumenti dell’Ente Parco, affinché i divieti siano sensati, realistici e siano accettati, rispettati e fatti rispettare dalle Istituzioni e dalle Comunità locali. Tutto questo nel rispetto della prima finalità delle aree protette della Regione Piemonte, che la legge del 2009 detta: “Tutelare le risorse naturali del territorio attraverso strategie di gestione sostenibile concertate tra le istituzioni”.
A breve ci sarà la nomina da parte della Regione del nuovo Presidente del Parco Alpi Marittime, e per questa scelta la politica deve pur confrontarsi con chi è espressione del territorio. E’ necessaria una scelta all’insegna della competenza, della passione e della conoscenza della realtà. Aspettiamo dalla Regione un segnale di innovazione e non una deleteria operazione di potere.
Guido Giordana
Sindaco di Valdieri