Attualità - 17 ottobre 2024, 13:13

Interdittiva antimafia sulla controllante di Edilmaco: ennesima tegola sul cantiere del Tenda Bis?

La misura assunta ieri dalla Prefettura di Torino nei confronti di Cogefa Spa, società torinese che detiene il 50% dell’azienda impegnata nel cantiere di Limone

Interdittiva antimafia sulla controllante di Edilmaco: ennesima tegola sul cantiere del Tenda Bis?

L’ennesima tegola sul cantiere del Tenda Bis? E’ quanto potrebbe rappresentare la misura arrivata nella giornata di ieri (mercoledì 16 ottobre) nei confronti di Cogefa Spa, colosso delle costruzioni con sede a Torino e società che partecipa con una quota significativa al Consorzio Edilmaco, titolare dell’appalto sul tunnel tra l’Italia e la Francia. 

"Si rende noto – si legge in una nota pubblicata dalla stessa società – che in data odierna la Prefettura di Torino ha informato Cogefa S.p.A. del mancato rinnovo dell’iscrizione nella 'white list'. Nello specifico la misura si fonda su contatti occasionali avvenuti in passato tra Cogefa S.p.A. e imprese attualmente sottoposte a provvedimenti antimafia, emersi nell’ambito di un’indagine recentemente condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, dalla quale né Cogefa S.p.A., né alcuno dei suoi dirigenti o amministratori risultano coinvolti o indagati".

L’indagine – si apprende nel frattempo – è quella con la quale la Direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha acceso un faro su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta sui cantieri dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia

Il provvedimento prefettizio rischia di bloccare tutte le attività facenti capo a Cogefa, azienda che occupa circa 400 dipendenti (a 168 milioni di euro il valore della produzione nello stesso esercizio), mentre non sono chiari al momento i riflessi che l’interdizione potrà avere sul prosieguo dei lavori sul cantiere di Limone Piemonte, dove la controllata Edilmaco ha peraltro formalmente sede. 

Secondo quanto riportato nel suo bilancio al 31/12/2022, Cogefa Spa partecipa il Consorzio Stabile Edilmaco con una quota del 50%. Nel 2019, al momento del riaffidamento dell’appalto del Tenda dopo la rescissione del contratto alla Grandi Lavori Fincosit di Roma, le rimanenti quote erano detenute dalle società Mattioda Pierino & Figli di Cuorgnè e Simco di Torino.

"Si precisa che – prosegue la nota – al tempo degli eventi contestati le predette imprese, risultavano regolarmente iscritte nelle white list gestite dalle Prefetture di competenza, requisito imprescindibile per l’ammissione all’albo fornitori di Cogefa S.p.A. È altresì importante sottolineare che gli importi dei lavori a loro assegnati hanno rappresentato una quota infinitesimale, rispetto al fatturato complessivo di Cogefa S.p.A. nel periodo in questione. Cogefa S.p.A., nel ribadire l’impegno a proseguire con la massima trasparenza e collaborazione nei confronti delle Autorità competenti, assicura di aver già avviato tutte le azioni necessarie per impugnare il provvedimento emesso dalla Prefettura presso il Tribunale Amministrativo Regionale, al fine di difendere con fermezza il proprio operato, la propria reputazione e il futuro dei propri dipendenti e collaboratori, nonché di garantire la piena continuità delle attività aziendali e la corretta esecuzione delle commesse in corso".

Redazione