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Economia | 16 ottobre 2024, 18:51

Ghisolfi, il banchiere e scrittore sui tassi BCE: "Quando erano a zero di 'extra' c'erano solo le perdite"

In partenza per Washington per i lavori di FMI e world bank come consigliere del gruppo mondiale delle Casse di risparmio, Ghisolfi è intervenuto in collegamento sulla 7 con lo studio TV del Tagadà

Ghisolfi, il banchiere e scrittore sui tassi BCE: "Quando erano a zero di 'extra' c'erano solo le perdite"

Extra profitti è una espressione impropria, poiché la misura degli utili dipende sia da fattori strutturali di efficienza aziendale, sia da situazioni contingenti dei mercati di riferimento. Ciò significa che, a seconda dei periodi, I risultati positivi di esercizio possono calare fino a neutralizzarsi. Per questa ragione è giusto parlare di una tassazione ordinaria e giusta, affinché a maggiori redditi netti corrispondano le tassazioni previste per qualsiasi settore li abbia conseguiti, senza imposizioni di carattere discriminante che andrebbero inevitabilmente (la Spagna lo insegna) a ricadere sui consumatori e sugli utenti finali dei beni e dei servizi al dettaglio del settore sovra tassato.

È quanto è stato evidenziato dal professor Beppe Ghisolfi, consigliere italiano del gruppo mondiale delle Casse di risparmio (in partenza per la capitale statunitense), che dopo gli interventi di inizio settimana, lunedì, a Restart su Rai 2 e all'Aria che tira sulla 7, è tornato ieri pomeriggio sulle frequenze di quest'ultima nel popolare talk show Tagadà di economia, costume sociale e politica.

Nella sezione dedicata alla manovra finanziaria e di stabilità del governo Meloni, approvata nelle scorse ore a palazzo Chigi dal Consiglio dei Ministri, figura in effetti una voce relativa a un contributo (di solidarietà o altrimenti definito) di importo complessivo pari a 3 miliardi e mezzo di euro, a carico di istituti bancari e assicurativi in termini non di maggiore pressione fiscale ma di anticipo d'imposta dal 2026 al 2025, per il finanziamento del servizio sanitario nazionale e la riduzione delle liste d'attesa divenute oramai emergenza nazionale. Le banche, allo stato attuale, risultano già assoggettate ad addizionali Ires (ex Irpeg, imposta sulle società di capitale) e Irap (imposta regionale sulle attività produttive) non vigenti in altri settori. Esse, ai sensi della legge Amato del 1990, sono controllate e partecipate da Fondazioni di origine bancaria che, per obblighi statutari, hanno il compito di finalizzare una quota parte, significativa, degli utili delle banche di riferimento a segmenti sociali strategici fra i quali rientra appunto la Sanità territoriale.

Le esperienze di altri Paesi insegnano che, per effetto di fenomeni come il transfer pricing, alla base degli insegnamenti di educazione finanziaria, questo tipo di tassazione straordinaria finisce con il ricadere sui consumatori finali, in questo caso i risparmiatori, dei beni e servizi prodotti dal settore tassato in eccedenza. Un autentico boomerang.

comunicato stampa

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