Attualità - 16 ottobre 2024, 15:09

“Haiti è un paese allo sbando”: l'accorato appello di padre Massimo Miraglio su Rai1

Domenica 13 ottobre in collegamento nella trasmissione “A Sua immagine” condotta da Lorena Bianchetti: "Serve un intervento serio, trasparente e sincero da parte dela comunità internazionale. La carità ci deresponsabilizza davanti ai problemi”

Padre Massimo Miraglio, sacerdote camilliano di origini borgarine, domenica 13 ottobre è intervenuto in diretta nella trasmissione di Rai1 “A sua immagine” condotta da Lorena Bianchetti. Collegato da Haiti, paese in cui opera come missionario da quasi 20 anni, ha presentato una situazione tragica: “È una terra che sta soffrendo tantissimo. La situazione è degenerata, tra rapine, rapimenti e brutalità d'ogni genere commesse da gang di giovanissimi criminali che seminano terrore, morte e angoscia”.

La travagliata repubblica caraibica ha vissuto tragedie immani, dal terremoto del 2010, alla povertà estrema, per non dire delle violenze tuttora in atto dovute all'estrema instabilità politica. In questo contesto opera padre Massimo Miraglio, dapprima mente e braccia del progetto per l’Ospedale per la Cura delle lesioni Cutanee (CLC) Saint Camille a Jérémie, piccola cittadina di provincia, e dal 2022 parroco della Madonna del Perpetuo Soccorso a Pourcine, una comunità di quattromila anime isolate in montagna.

Qualche speranza per la popolazione era arrivata in estate con la missione internazionale Onu che doveva portare diversi contingenti di poliziotti dal Kenya: “Speranza andata in fumo, un fallimento – ha commentato padre Massimo -. Questi poliziotti sono inattivi. La popolazione si sente abbandonata, stremata e con un forte senso di abbandono da parte della comunità internazionale. Ma anche in questi momenti bui e di tenebra c'è tanta gente che lavora, missionari e laici. La popolazione vuole rialzarsi”.

Che cosa dovrebbe fare la comunità internazionale? La priorità è riportare la pace nel paese. La piccola forza Onu è stata un fallimento, occorre rafforzare questo intervento ma soprattutto prepararsi a ricostruite il paese e a reintegrare questi giovani che fanno parte delle gang criminali con programmi di reinserimento. È un paese allo sbando, tutto da ricostruire. Manca tutto, dalle infrastrutture, alle vie di comunicazione. Serve più attenzione. Riflettori che seguano il paese da vicino. Serve un intervento serio, trasparente e sincero. La carità ci deresponsabilizza davanti ai problemi”, conclude il sacerdote camilliano.