L’azienda LIFE S.P.A di Sommariva Perno, leader nel settore della frutta secca da oltre 80 anni, prosegue la strategica collaborazione con il 'Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Frutta a Guscio del Piemonte', che conta ormai una cinquantina di produttori, con l’obiettivo di rafforzare il progetto di valorizzazione della filiera della frutta a guscio (dalle tradizionali nocciole alle noci e alle mandorle) del Piemonte, regione vocata per frutti tradizionali, ma anche innovativi.
Abbiamo sentito l’AD della Life Umberto Sacchi sulle novità e sulle prospettive del settore.
I cuneesi faranno l'abitudine ai mandorleti un po' come hanno fatto con l'arrivo delle piantagioni di kiwi?
La provincia Granda è una grande produttrice e consumatrice di frutta, negli anni ci sono state notevoli evoluzioni dovute ai motivi più disparati. Basti pensare alla castagna, da frutto ‘povero’ riscoperto nei momenti più difficili a livello socio-economico della storia nazionale, fino appunto ai kiwi, arrivati da molto molto lontano. La mandorla piemontese e cuneese sta già riscontrando ampio interesse, così come altre coltivazioni (basti pensare agli ulivi piemontesi) anche a seguito dei notevoli cambiamenti climatici in atto e alle temperature più favorevoli.
Voi siete esperti nel settore ... che caratteristiche hanno le varietà di mandorle prodotte nelle campagne cuneesi?
Le prime varietà disponibili sono Penta e Tuono. Peculiarità di queste varietà sono la fioritura più tardiva rispetto ad altre tipologie, nonché la resa maggiore alla sgusciatura ed ancora un migliore adattamento alle nostre zone in cui, fino a pochi anni fa, era impensabile questa piantagione.
Quali sono i terreni e le zone del cuneese più adatte alle piantagioni?
Considerando l’assenza di storico per avere delle statistiche consolidate, ad oggi non sono state riscontrate delle zone meno indicate di altre. Abbiamo visto impianti in pianura, in collina e anche in prossimità di importanti fiumi. Ad oggi il principale ‘nemico’ è rappresentato dalle gelate tardive, che incidono sulla fioritura e quindi sul ciclo produttivo del mandorlo.
Consiglierebbe ad un agricoltore l'impiantamento di un mandorleto?
È difficile fare previsioni e il nostro progetto, messo in piedi con il consorzio Frutta a Guscio del Piemonte, è proprio orientato a valorizzare le grandi eccellenze che la regione da sempre offre e continua ad offrire a livello ortofrutticolo anche grazie a innovazioni come questi nuovi frutteti. Tutto nasce poiché la mandorla è ‘parente stretta’ della pesca, per cui chi già coltiva la tradizionale pesca cuneese è, per certi aspetti, predisposto a questa apertura. La mandorla piemontese si sta rivelando una vera eccellenza, motivo per cui LIFE ci ha investito e creduto da diversi anni a questa parte. Poiché i frutteti impiegano tempo a portare i frutti, è una scommessa. Alcune aziende sono disposte ad innovare e a sperimentare, e noi riteniamo che questa sia la chiave per dare nuova linfa al comparto, senza tralasciare la tradizione. Infine, se vogliamo vedere il mondo mandorla in modo ancora più globale, non dobbiamo dimenticare che è il frutto sgusciato più venduto al mondo.
Siete orientati ad acquistare sempre più prodotti a filiera corta, noci, nocciole, mandorle, arachidi ... provenienti dal Piemonte?
L’attenzione del consumatore e delle aziende alla filiera corta è sempre più importante. LIFE già da vari anni punta su questo, ad esempio con la linea ‘Valore al Territorio’ proprio per dare rilievo e importanza a ciò che le regioni italiane vocate possono offrire, dai pinoli toscani ai pistacchi siciliani. Scegliere un prodotto locale significa avere maggiore controllo su tutte le fasi produttive, dalla coltivazione al confezionamento, ma anche di impattare meno a livello ambientale, proprio per rispettare la natura che ci dona i suoi frutti.