Politica - 15 ottobre 2024, 16:05

Provincia, Robaldo non scioglie (almeno per ora) i nodi di vicepresidenza e deleghe

Nessuna decisione di rilievo nel primo Consiglio dopo le elezioni convocato per venerdì 18 alle 11. Il centrosinistra preme sul presidente per capire quali siano i suoi intendimenti. Nel frattempo, alla vigilia dell’inverno, tornano a mancare risorse

Il presidente provinciale Luca Robaldo

Simone Manzone, sindaco di Guarene, l’esponente di area Forza Italia che ha ricevuto più consensi alle recenti elezioni provinciali, in predicato per la vicepresidenza, dovrà attendere.

Così come dovranno aspettare i consiglieri che non si vedranno attribuite dal presidente – almeno per ora - alcuna delega.

Luca Robaldo, così come già aveva fatto due anni fa, dopo l’elezione alla presidenza dell’Amministrazione provinciale, prende tempo.

Il primo Consiglio provinciale dopo il voto, convocato per venerdì 18 ottobre alle 11, sarà una seduta in cui si vivrà un’atmosfera da primo giorno di scuola: i consiglieri “veterani” faranno conoscere ai loro colleghi “remigini” la Provincia nelle sue varie articolazioni.

Ma sul piano politico si annuncia poca “ciccia” per venerdì. 

Robaldo temporeggia perché vuole mantenere il profilo neutro del “pattista civico”.

Non darà quindi ragione a chi vorrebbe da subito una maggioranza connotata sul centrodestra, né a chi preme per una riedizione della “grosse koalition” uscente.

“Per il momento preferisco non rilasciare dichiarazioni di carattere politico. Mi sono ripromesso di farlo soltanto dopo l’insediamento del nuovo Consiglio”.

Così risponde il presidente alla nostra richiesta di chiarimenti circa i suoi intendimenti.

Se dal fronte destro non si registrano – perlomeno ufficialmente – rivendicazioni, da sinistra le insistenze di chiarezza si fanno invece pressanti.

“I nostri eletti al Consiglio provinciale – ribadiscono da La Nostra Provincia, la lista di centrosinistra - portano esperienze amministrative e competenze professionali di assoluto rilievo, che mettiamo al servizio della comunità diffusa provinciale. Se il presidente e la sua lista sono interessati a valorizzare davvero il civismo offriremo loro un punto di vista differente, anche critico, ma senz’altro propositivo. Se invece l’obiettivo fosse rafforzare la componente moderata del centrodestra per rassicurare gli elettori da certi eccessi sovranisti e populisti, la nostra partecipazione sarà tutt’altro che scontata”.

La posizione attendista non piace al segretario provinciale del Pd e consigliere regionale Mauro Calderoni, che si lascia sfuggire: “Robaldo si dovrebbe sempre ricordare come e perché è diventato presidente. Capisco che non sia più molto di moda, ma la coerenza e l’affidabilità in politica sono tutto”.

Mentre la cornice politica del Consiglio provinciale resta da definire, il piatto torna a piangere perché le risorse finanziarie destinate alle Province hanno subito nuovi tagli.

Se la sforbiciata riguarda tutte, quella di Cuneo è quella su cui pesa in modo particolare, avendo oltre 3.000 chilometri di strada da gestire.

L’inverno è alle porte con tutto quel che ne consegue in termini di sgombero neve e garanzie di sicurezza per la viabilità.

Giampaolo Testa