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Politica | 14 ottobre 2024, 16:21

Saluzzo, "Insieme si può" risponde alla minoranza: "Niente chiusura al dialogo, ma l'esito delle elezioni è chiaro"

Il capogruppo Valenzano commenta le esternazioni sulla "maggioranza piglia tutto": "I ruoli in commissione nascono dalla necessità di assicurare continuità operativa con l'amministrazione"

Il municipio di Saluzzo

Il municipio di Saluzzo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del capogruppo di "Insieme si può" in Consiglio comunale a Saluzzo, Nicolò Valenzano. Al centro, la risposta alle parole della minoranza - riportate in questo articolo - pubblicate dal nostro giornale negli scorsi giorni.

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In merito alle recenti accuse mosse dalla minoranza riguardo le commissioni, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni, al fine di chiarire il nostro approccio e il reale svolgimento dei fatti. Comprendiamo il rammarico, ma la campagna elettorale è terminata e l’esito elettorale è di dominio pubblico. Non comprendiamo la preoccupazione e rifiutiamo l’accusa di chiusura e mancanza di dialogo.


Le commissioni comunali sono state, sono e continueranno a essere il luogo privilegiato del confronto democratico e dell’informazione, fondamentali per giungere in Consiglio comunale con una preparazione adeguata su temi complessi. Proprio in quest’ottica, abbiamo sempre promosso un dialogo sincero, trasparente e costruttivo, come dimostrano gli incontri e le occasioni di confronto predisposti fino ad oggi.


Il ruolo del presidente e del vicepresidente di commissione risponde alla necessità di una continuità operativa con il lavoro dell'amministrazione. Le scadenze delle delibere consiliari e la necessità di una gestione efficiente richiedono una sinergia tra le figure coinvolte, piuttosto che un arbitrario cambio di guida. Ci sorprende quindi l’accusa di “monopolizzazione”, che non tiene conto delle responsabilità amministrative che la maggioranza è chiamata a rispettare. Inoltre, respingiamo con fermezza le preoccupazioni moralistiche di chi non partecipa al confronto. A titolo di esempio, il 9 ottobre scorso, in occasione della prima seduta della quarta commissione, la minoranza era rappresentata da un solo commissario su tre.


Un discorso analogo, sempre a titolo esemplificativo, vale per le interpellanze fatte arrivare ai giornali prima ancora di essere protocollate, in un gioco mediatico che poco ha a che fare con il rispetto dei rapporti istituzionali.  Ci fa specie, infine, ricevere un richiamo ai principi e valori democratici da parte di chi utilizza metodi e un linguaggio che nulla hanno a che fare con il rispetto dei rapporti istituzionali, con quel garbo istituzionale che si deve nelle relazioni tra parti politiche.


Non è stata affatto respinta la candidatura del prof. Marco Piccat, di cui abbiamo riconosciuto l’indubbio valore accademico e culturale. Questo di certo non esclude dal dibattito nessuno della minoranza, come dimostrato durante le commissioni, nella conferenza dei capigruppo e in Consiglio comunale.


La pluralità delle idee trova espressione in tutte le sedi, in primis nelle commissioni, come abbiamo dimostrato. Nulla a che vedere con la funzione istituzionale del presidente o del vicepresidente che, appunto, garantiscono l’espressione della pluralità dei punti di vista. Lo abbiamo dimostrato anche nell’ultimo Consiglio comunale, in cui si è cercato in ogni modo di trovare una convergenza sulla mozione relativa alla viabilità e sull’ordine del giorno riguardante i margari. Una convergenza che abbiamo ricercato già nella conferenza dei capigruppo, una decina di giorni prima della seduta del Consiglio, ma che ci è stata negata. Nonostante ciò l’abbiamo ancora cercata in Consiglio, sebbene alcune esternazioni espresse dai banchi di minoranza avessero minato il clima costruttivo che dovrebbe esserci in un’assemblea così importante, proprio perché riteniamo che su diversi temi sia opportuno mostrarsi compatti.


I nostri cittadini meritano anche eletti che rispettino le istituzioni e le persone che le rappresentano, pur nella diversità delle visioni e delle prospettive. Siamo certi che i cittadini sapranno valutare l’autenticità del nostro operato, che mira sempre al bene comune e al rispetto delle regole democratiche.

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