Al Direttore - 14 ottobre 2024, 08:36

Problemi trasporto alunni in Val Stura, una mamma: "Riservare un bus agli studenti della valle"

Secondo la scrivente un semplice spostamento di orario non risolverebbe il problema

In seguito alla segnalazione di un genitore, stanco di vedere l'annotazione dei ritardi dei figlio sul registro di classe per i ritardi dei mezzi pubblici in Valle Stura, riceviamo e pubblichiamo la lettera di un'altra signora

Buongiorno direttore, 

Vorrei poter dire una cosa riguardo ai problemi dei pullman in Valle Stura. Capisco la mamma di Gaiola riguardo all'entrata in ritardo di suo figlio, ma è una cosa risolvibile velocemente, visto che basta segnalarlo alla scuola e gli concedono la possibilità di entrare 5 o 10 minuti in ritardo. Ma per altri ragazzi come mio figlio che partono da Demonte e vanno all' ITIS, già arrivando con almeno 15/20 Min in anticipo se, come si vocifera di un ulteriore anticipo di 10 Min a scuola, i ragazzi cosa fanno per mezz'ora? Naturalmente non li lasciano entrare in scuola e altre soluzioni non ci sono che rimanere al freddo (pioggia/ neve) fuori.

Contiamo anche che questi pullman portano anche i ragazzi dell'alta valle, e i loro orari sono già massacranti: se devono ancora anticipare mi sembra assurdo. Semmai quello che chiediamo in tanti, visto il costo del biglietto che nessuno ci riconosce un rimborso (o almeno una parte) e visto che i primi 2 anni sono ancora obbligatori, è che siano riservati ai ragazzi della valle, semmai con l'aggiunta di un pullman dedicato per Borgo.

Nella fattispecie dell'ITIS i ragazzi escono alle 13,35 e il pullmino di ritorno non c'è fino alle 14,20: vi sembra giusto? E molte volte per non lasciarli fuori dalla scuola  al freddo, alla pioggia, o neve noi genitori andiamo a prenderli. Eppure l'abbonamento lo paghiamo per intero e per le corse di rito non fatte la società non ci abbuona niente.

Vero è che su questo problema dovrebbe essere l'Unione Montana come rappresentante della valle a interessarsi, ma questo problema a loro non interessa.

Quindi bisogna valutare bene se il bisogno di uno che va al Bonelli, che altri ragazzi hanno risolto facilmente, debba essere la priorità su tutta una valle già molto disagiata dai servizi di trasporto.

Cristina Bagnis