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Attualità | 13 ottobre 2024, 10:00

La “Montagna Reale” parte da Dronero con una giornata di studi e tante idee [VIDEO E FOTO]

Al partecipato convegno organizzato dall’AFP si è dibattuto dei luoghi montani, dove vivere, lavorare, mettere su famiglia. Importanti relatori hanno alimentato il dibattito: “Ecologia scientifica e non ideologica per cambiare paradigma”

La “Montagna Reale” parte da Dronero con una giornata di studi e tante idee [VIDEO E FOTO]

Sabato 12 ottobre la sede AFP di Dronero ha ospitato una partecipata giornata di studi intitolata “La montagna reale”, un convegno sul tema della vita di montagna e un’occasione per presentare il numero zero de “I quaderni di Alpivive” a cura dell’Agenzia di Sviluppo di AFP e del Centro Studi Cultura e Territorio.

Importanti relatori hanno contribuito ad alimentare le riflessioni sulla vita in montagna oggi, sul futuro, sulle contraddizioni che ancora permangono, sui ricorsi storici e sugli obiettivi da perseguire per rilanciare la vita nei territori montani.

Soddisfatta ed emozionata Ingrid Brizio, Direttore Generale di AFP Dronero, che ha salutato la numerosa platea sottolineando:

“Per noi oggi è una giornata importante e ringrazio di cuore tutti coloro che hanno permesso di organizzarla. Nel 2021 abbiamo fatto una scelta coraggiosa con la nascita dell’Agenzia di Sviluppo Locale, uno strumento in grado di fornire servizi di studio ed analisi, proposte progettuali, coordinamento, monitoraggio e rendicontazione delle azioni che si vorranno attuare nei territori. L'Agenzia di Sviluppo punta molto sui giovani, una scelta fatta per garantire la continuità e per promuovere l'attrazione di risorse e di giovani talenti. Oggi presentiamo il progetto “Alpivive” e il numero zero della rivista, nata dalla collaborazione con il Centro Studi Cultura e Territorio, coordinato dal suo presidente Matteo Tolosano: un contributo soprattutto culturale e un paradigma nuovo, quello della “Montagna reale”, un luogo consapevole delle proprie potenzialità di insediamento e di inclusione, nel rispetto degli ambienti, temi nei quali AFP vuole dare il proprio apporto concreto”.

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Presenti all’apertura del convegno il sindaco di Dronero Mauro Astesano, il sindaco di Elva Giulio Rinaudo, l’assessora al turismo, manifestazioni e metromontagna del Comune di Cuneo Sara Tomatis il consigliere provinciale Silvano Dovetta, il direttore della CRS Paolo Dalmasso e molti rappresentanti di amministrazioni, enti e associazioni.

Gabriele Orlandi, giovane moderatore del convegno ha illustrato le caratteristiche della pubblicazione annuale “I quaderni di Alpivive”, per dare poi la parola al primo relatore, il professor Annibale Salsa, collaboratore scientifico del progetto ed esperto di antropologia culturale alpina, per un intervento molto incisivo:

Io vorrei una montagna “presidiata” e un cambio di paradigma. È in corso uno scontro tra la montagna e le attività dell’Uomo, dove da una parte c’è l’ambiente idealizzato, da carolina, e dall’altra lo sfruttamento. La percezione del territorio alpino del montanaro è assai diversa da quella di chi va in montagna occasionalmente, ma la sua governance segue modelli che nascono altrove, mentre è auspicabile che torni ad autogovernarsi. La montagna deve tornare ad essere spazio per uomo, animali e vegetali”.

Si sono poi susseguiti gli interventi di Saverio Favre, che ha raccontato i grandi cambiamenti delle terre di montagna, di Michele Freppaz, che ha parlato di suolo e dei cambiamenti climatici “Che hanno ovviamente ripercussioni sui suoli e per rendercene conto basta confrontare foto di luoghi a distanza di qualche decennio” e in chiusura di mattinata è intervenuto Carlo Giordano, con i dati specifici della valle Maira “ spopolatasi nel giro di vent’anni di quasi 300 persone e priva di servizi essenziali”.


Un intervento in collegamento da remoto dal titolo “Saperi nuovi per territori vecchi. Ricerche e azioni dal Molise al Mondo”, del Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno, ha infine chiuso la mattinata del convegno ripreso nel pomeriggio con la presenza dell’Assessore Regionale allo Sviluppo e Promozione della Montagna Aree Interne e GAL, Marco Gallo.

Marco Gallo, assessore regionale alla montagna ha incontrato il gruppo di lavoro nel pomeriggio "La Regione ha svolto un lavoro importante per la montagna in questi anni. L’obiettivo di questo mandato è di lavorare per risolvere ad esempio il problema della connettività. Senza internet non ci può essere sviluppo della montagna. Questa è la base per lo sviluppo delle terre alte. Poi dobbiamo impegnarci per garantire quei servizi essenziali come gli sportelli bancari, la distribuzione dei farmaci, i servizi sanitari. L’incontro con i vertici di Abi Piemonte che si è tenuto in settimana in Regione va proprio in questa direzione. Credo che momenti come il convegno organizzato da AFP siano molto importanti per un confronto tra i protagonisti che vivono ed hanno a cuore il futuro della montagna".

Il relatore seguente, Vanni Treu, ha raccontato il tentativo di ripopolare una zona del Friuli, con l’organizzazione di “soggiorni di prova”: “Alla fine coloro che hanno accettato di trasferirsi in montagna hanno trovato accoglienza e relazioni umane inaspettate”.

Il giornalista e scrittore Marco Zulberti ha portato l’esempio del Trentino Alto Adige “modello di governance funzionante”, mentre l’antropologa Asja Gollo ha specificato il caso della valle Tanaro: “Un esempio di spopolamento dovuto alla deindustrializzazione

Il sindaco di Santa Maria Maggiore, nel Verbano Cusio Ossola Claudio Cottini ha infine raccontato la peculiarità di un luogo al confine con la Svizzera, dove “molti abitanti passano la frontiera per lavorare e si fa il raduno internazionale dello spazzacamino”, offerta rispettosa delle radici storiche di quella terra.

La chiosa internazionale del convegno è stata curata da Nicolas Maurel, responsabile del servizio “Transizione ecologica” della Provence Alpes Agglomération.

La “Montagna Reale” ha portato alla luce temi e propositi che non si fermeranno soltanto agli intenti, considerata la determinazione del gruppo di lavoro e le sinergie fra AFP Dronero, Centro Studi Cultura e Territorio e un contesto delle terre alte che necessita davvero un cambio di paradigma in tempi brevi.

Silvano Bertaina

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