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Sanità | 09 ottobre 2024, 10:02

Lavori all'ospedale Carle e proteste per la chiusura del bar, Tranchida: "Trasferito un terzo dell'ospedale senza perdere una prestazione"

Al Carle e al Santa Croce sono in corso importanti interventi per spostare e ricollocare reparti, ambulatori e servizi. Nessuno spazio alternativo per il bar, che sarà temporaneamente chiuso. Al suo posto verranno installati distributori automatici, ma per molti si perde un presidio di socialità

Lavori all'ospedale Carle e proteste per la chiusura del bar, Tranchida: "Trasferito un terzo dell'ospedale senza perdere una prestazione"

Lavori di maxi adeguamento sismico, che dureranno, si stima, almeno due anni. Sono quelli che prenderanno il via a novembre 2024 e che interesseranno lo stabile storico, degli anni Trenta, vincolato dalle Belle Arti, all'ospedale Carle in frazione Confreria a Cuneo.

Nulla a che vedere con la costruzione del nuovo ospedale. Si tratta un intervento da oltre 5 milioni di euro con i fondi del Pnrr, necessari per mettere in sicurezza quella parte di nosocomio.

L'area è stata svuotata e tutto ciò che lì aveva sede è interessato da trasferimenti e ricollocamento in parte in altre aree del Carle stesso, che sono state ovviamente modificate, e in parte al Santa Croce, dove i cantieri non si contano.

Un lavoro immane, che ha impegnato l'ufficio tecnico dell'azienda ospedaliera e che ha avuto come obiettivo primario quello di non cancellare alcuna prestazione sanitaria. 

LA POLEMICA

Qualcosa, per forza di cose, è stato sacrificato: il Carle dovrà infatti fare a meno del bar, interessato da una chiusura che al momento viene definita "temporanea".

La notizia ha scatenato un piccolo "mailbombing" all'indirizzo della redazione: numerose le mail ricevute, nelle quali si sottolinea la perdita non solo di un servizio ma anche di un punto di incontro e ristoro per il personale, per i pazienti e per gli accompagnatori.

"Tutti noi che in questo ospedale ci lavoriamo siamo rimasti sbigottiti da questa decisione, poiché siamo consapevoli e vediamo negli occhi ogni giorno pazienti oncologici, dializzati e fragili. Toglier loro anche questa sebbene piccola, ma fondamentale fonte di socialità e soprattutto di ristoro, ci sembra assurdo. Più che altro perché da mesi si sa dei lavori che avverranno e ci sembra incredibile che non si sia pensato ad una alternativa".

La direzione dell'azienda sanitaria Santa Croce e Carle di Cuneo replica cosi: "Stiamo valutando, alla luce dei nuovi percorsi, la ricerca di locali idonei e compatibili. Nel frattempo potenzieremo l'area vendita con più macchine distributrici di bibite, snack e panini". Sono le parole del direttore generale Livio Tranchida, che sottolinea come abbia dovuto ricollocare le attività di un terzo dell'ospedale.

Non si è trovato lo spazio per il bar. I servizi sanitari, ovviamente, sono stati tutti ricollocati. Così come si è dovuto pensare a trovare spazi per la mensa, gli spogliatoi o gli ambulatori.

TRASFERIMENTI

Il Carle è stato completamente stravolto. Anche l'ingresso è stato spostato. Si entrerà lateralmente, perché l'accesso principale sarà inaccessibile.

Andiamo nel dettaglio dei reparti e delle aree trasferite.

Gli ambulatori della Neuropsichiatria infantile sono stati spostati dal 1° piano del Carle, braccio destro, in parte sullo stesso piano ma al braccio sinistro e in parte nel reparto di Pediatria al Santa Croce.

Gli spogliatoi degli uomini erano al primo piano, braccio destro; sono stati trasferiti al piano -1, nei locali attualmente adibiti a deposito dialisi.

Gli spogliatoi delle donne sono sempre stati spostati al piano - 1; lo studio del coordinatore infermieristico è rimasto al primo piano del Carle, ma trasferito nello studio ex sperimentazioni cliniche. Questo studio è stato a sua volta trasferito nello studio dei medici oncologi.

La stanza del medico di guardia è stata spostata al piano terra, nella stanza ADHD.

Gli ambulatori Breast sono stati spostati dal piano terra della palazzina storica alla zona del Blocco B, piano terra, dove avevano sede gli ambulatori.

Quelli di libera professione sono stati collocati al Santa Croce, con un'integrale riorganizzazione sia logistica che di orari dell'area accettazione e del front office.

Saranno in un container nel cortile del Carle l'accettazione, la portineria e il COGE (Servizio controllo di gestione).

Il reparto di Medicina, prima al secondo piano, sarà ricollocato al quinto piano del Santa Croce, con annessi lavori di ristrutturazione e adeguamento del reparto, dagli arredi ai locali.

Lo studio di Reumatologia della dottoressa Romeo è passato nella zona della Terapia occupazionale.

Il C.A.S. dal piano terra è ora al primo piano "day service". Al secondo piano ex Medicina interna è stato spostato l'ambulatorio di Cardiologia, così come la mensa, dal piano terra, troverà collocazione al secondo piano, nell'aula di formazione.

Ancora, trasferiti sempre nell'ex Medicina Interna al secondo piano gli ambulatori della Reumatologia e Infusionale oltre a quelli della Neuropsichiatria infantile.

Lo studio della dottoressa Pia sarà in quello prima utilizzato dalla dottoressa Romeo.

La mammografia, prima al meno 1 della palazzina storica, sarà spostato al Santa Croce negli ex ambulatori pediatrici. Anche qui è in corso la ristrutturazione con adeguamento dei locali.

In questa riorganizzazione, per la quale è stato necessario da un lato trovare ambienti e locali al Santa Croce e dall'altro rivedere i processi e i percorsi al Carle per ricollocare l'attività sanitaria, il bar al momento verrà sacrificato.

"L'obiettivo che abbiamo perseguito è stato principalmente quello di non cancellare nemmeno una prestazione sanitaria. Ci siamo riusciti e non era scontato. Il lavoro è stato immane e abbiamo poche settimane per completare tutti i trasferimenti e adeguare i nuovi spazi. Non è stato possibile trovarne uno per ricollocare il bar. Ci siamo adoperati per potenziare l'area vending, con nuovi distributori. Mi sembra un sacrificio accettabile - conclude Tranchida -, visto che tutti i servizi sanitari verranno garantiti senza perdere un solo giorno di prestazioni".

Barbara Simonelli

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