/ Attualità

Attualità | 09 ottobre 2024, 11:19

Cuneo, tensioni in Consiglio: è (ancora) scontro aperto sul futuro di piazza Europa [VIDEO]

Il presidente Vernetti stoppa la seduta speciale voluta dalla minoranza per due volte prima di accogliere il responso negativo sull’ordine del giorno. Bagarre tra consiglieri e con il pubblico presente

Cuneo, tensioni in Consiglio: è (ancora) scontro aperto sul futuro di piazza Europa [VIDEO]

È durato tre ore e mezza e ha vissuto (almeno) due momenti di vera tensione – con la sospensione dei lavori decisa da parte del presidente Marco Vernetti – il Consiglio comunale speciale tenutosi ieri (martedì 8 ottobre) in municipio a Cuneo. Al centro dell’animato dibattito richiesto dalle forze di minoranza della città, molto partecipato dal pubblico e che ha visto riempirsi sia la sala del Consiglio sia il salone d’onore – dov’era possibile seguire i lavori tramite la diretta straming – l’urgenza di ricevere chiarimenti rispetto all’ottenuta proroga dei lavori per la riqualificazione di piazza Europa e la costruzione del parcheggio di testata al Campidoglio delle Basse di Stura, e lo stralcio del questionario sul futuro della piazza stessa e il lancio di uno nuovo che contempli l’opzione di salvare gli alberi.

E proprio la presenza del pubblico – tra cui figurava anche la consigliera regionale Giulia Marro - e le continue manifestazioni di contrarietà o sostegno ai tanti interventi realizzati dai consiglieri ha animato con forza il dibattito, portando addirittura all’allontanamento di una donna, operato dagli agenti di polizia Locale presenti.

Momenti di tensione con il pubblico

Proprio in apertura del Consiglio alcuni membri della minoranza hanno commentato le parole dell’assessore Luca Pellegrino in merito all’imbrattamento del cubo informativo sul progetto di riqualificazione posizionato a inizio settembre nell’area della piazza, ritenendole insultanti e rivolte a chiunque non si trovi d’accordo con le intenzioni dell’amministrazione: tra il pubblico, più di qualcuno, ha chiesto scuse pubbliche.

Che non sono arrivate. Ma è arrivata piuttosto un chiarimento della sindaca Patrizia Manassero: “La critica va ovviamente a chi ha espresso dissenso in una maniera non consona, imbrattando un elemento posto a favore della cittadinanza, non a chi la pensa diversamente da noi in generale. Ma è la stessa critica che si riserva, in campagna elettorale, a chi imbratta i manifesti di chiunque”.

A generare però i due momenti di sospensione dei lavori decisi da Vernetti sono stati però due interventi della maggioranza, nello specifico quelli di Sara Manassero (PD) e Maria Laura Risso (Centro per Cuneo).

La prima si è rivolta principalmente alle forze di minoranza, con una presa di posizione di forte critica all’atteggiamento tenuto nel “mobilitare” il dissenso dei cittadini: “Prosegue anche stasera il teatro mediatico portato avanti da alcuni consiglieri che fanno sfociare in urla, bagarre e violenza verbale quasi tutte le discussioni che affronta il Consiglio, al solo scopo di fomentare rancore in chi ascolta da casa o in presenza – ha detto -. C’è intenzionalità nel ricercare consenso attraverso polemiche continue e un atteggiamento politico totalmente distruttivo: più volte mi sono sentita accusata e minacciata da questi vostri atteggiamenti”. Apriti cielo. I gruppi di minoranza hanno interpretato come accuse gravissime le parole – specie le ultime – della consigliera, chiedendole a gran voce di fare nomi e cognomi e innescando una violenta discussione.

Anche la seconda ha preso le mosse criticando la minoranza, rea secondo lei di aver messo in piedi una vera “pièce teatrale in cui gli attori vengono applauditi da un pubblico facilmente manovrabile nella loro costante ed esagerata, nei toni, polemica continua: questo è un Consiglio comunale, non una piazza, e serve rispettare certe regole. Chi vuole avere diritto di parola in questa sede si presenta alle elezioni, si fa eleggere e si presenta ogni mese”. Un’esternazione che i presenti nello spazio dedicato al pubblico non hanno affatto gradito.

Le minoranze: “Progetto nato da opportunismo politico”

Al di là dei due momenti di tensione, è stato il consigliere Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) a presentare l’ordine del giorno in oggetto, realizzando una cronistoria delle vicende incentrate sulla piazza: “Considerate la città come ‘cosa vostra’ e non un bene pubblico e comune e fingete di non sapere cosa significhino i cedri dell’Atlante per la salute delle persone, negando addirittura la scientificità di posizioni tecniche di agronomi e botanici che la pensano diversamente da voi come il dottor Guzzi. Il gruppo di monitoraggio del ‘bando Periferie’, che avete fregato per bene indicando gli alberi come ‘arredo urbano’, ha creduto a voi e non alle segnalazioni delle associazioni, ambientaliste e non, e ha chiuso tutti e due gli occhi anche sul fatto che il parcheggio del Campidoglio risulti senza copertura economica e senza progetto reale”.

L’opportunismo politico governa il progetto, non il senso del bene per la città – ha concluso il consigliere -. Le occasioni di ascolto e apertura sono state gestite quasi peggio ed è chiaro che per voi chi dice ‘no’ lo fa solo per emotività e strumentazione politica. Risibile il tentativo del questionario, occasione di partecipazione finta perché fatta dopo la redazione del progetto e priva di opzioni a voi scomode: i risultati di questo sondaggio, che vedono più del 60% dei cuneesi partecipanti d’accordo con la riqualificazione, non sono per nulla attendibili”.

Il questionario – del quale l’amministrazione comunale ha dato conto sempre ieri, un’ora prima dell’inizio del Consiglio stesso – è stato al centro della maggior parte degli interventi dei proponenti. “Secondo il parere di alcuni legali che abbiamo chiamato in causa sarebbe contrario alla normativa vigente e attuabile in Comune – ha detto Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni) -. Perché non avete utilizzato la formula prevista, per la sua compilazione? Forse perché necessitava del passaggio in Consiglio comunale? Quant’è costato? E quanto costerebbe realizzare un referendum? Sapete bene che il problema principale è l’abbattimento dei cedri, non la riqualificazione della piazza, su cui tutti concordano”.

Con lei anche Ugo Sturlese (Beni Comuni): “Con la nostra tanto vituperata raccolta firme spontanea abbiamo raccolto novemila adesioni, ben più di voi con il vostro questionario improprio. Il progetto di oggi deriva dalla scelta di dotare la città di una serie di parcheggi sotterranei per ridurre la presenza di macchine, come se funzionasse; questo è il ragionamento che sta a monte, un errore culturale profondo che andrebbe evitato il più possibile. Perché non si tiene conto del parere di decine di migliaia di cittadini e delle relazioni tecniche presentate? Comune e presidenza del Consiglio sono e saranno ugualmente responsabili relativamente ai danni ambientali che vesseranno i cuneesi in futuro. Andremo avanti nelle opportune sedi legali”.

Singolare che si parli di ‘rinnovamento con più verde’ abbattendo alberi plurisecolari in perfetto stato di salute, esseri viventi sani e giovani – ha aggiunto Paolo Armellini (Indipendenti) -. Non potete riqualificare la piazza senza spese faraoniche partendo dalla loro conservazione? Se lo chiedono diversi cittadini e voi dovete delle risposte. È un crimine ambientale, la banalizzazione di un patrimonio unico”.

Il capogruppo Indipendente Giancarlo Boselli ha rincarato la dose: “Perché l’ostinazione a buttare giù i cedri? Semplice: se non si abbattono è impossibile spendere tre milioni e mezzo di euro. Volete togliere il verde perché dovete costruire, spendere per forza dei soldi che sarebbero dovuti andare alle periferie. Cadrà prima la sindaca degli alberi, però. Vergognoso e patetico il questionario, che dimostra come siate privi di dignità politica: serve essere disperati per presentare i risultati, teleguidati e scontati e riferiti unicamente a un campione minuscolo, un’ora prima del Consiglio comunale”.

Beppe Lauria ha definito il Consiglio “una bolgia in cui parla solo una parte, come se solo quella fosse interessata alla questione”, attaccando la maggioranza, fino a quel momento ancora non espressasi. “Noi abbiamo prova della salubrità degli alberi e mi chiedo come sia possibile che all’assessore al verde pubblico vada bene abbattere queste dieci piante sane. Lo facciamo, paradossale, perché non c’è un regolamento del verde: se ci fosse stato probabilmente non l’avremmo fatto”.

Dopo il primo progetto andato deserto vi siete buttati su quest’altro disperatamente ma se si potesse fare un referendum credo che anche diversi membri della maggioranza risulterebbero contrari – ha commentato ancora Franco Civallero (FI), spalleggiato dalla figlia Mavy (SiAmo Cuneo) -. Stasera boccerete l’ordine del giorno e la interpreterete come una vittoria ma dal nostro punto di vista sarà una sconfitta perché continuate ad andare contro il volere dei cittadini”.

La maggioranza: “Piazza Europa un ‘non luogo’, è un peccato”

Il primo tra i consiglieri di maggioranza prendere la parola è stato Ettore Grosso (Centro per Cuneo): “L’idea di mantenere i cedri non tiene conto di una visione più moderna e attuale della piazza e delle intenzioni dei negozianti presenti, già penalizzati dalla mancata costruzione del parcheggio interrato, opera che sarebbe stata fondamentale per la loro sussistenza: la scarsa lungimiranza e l’opposizione basata sulla demonizzazione di qualunque dei nostri progetti sono alla base della chiusura di attività in zona”.

Il piano di riqualificazione di piazza Europa è parte fondamentale del programma votato dai cittadini e incentrare la discussione sui cedri è un tentativo dell’opposizione di rallentare il tutto per obiettivi puramente personali e politici – ha aggiunto Grosso -. I cedri sono sì un simbolo ma non possono essere l’unica chiave di lettura, la piazza deve diventare un simbolo di modernità. È il momento di andare avanti con un piano che darà risvolti positivi duraturi”.

Anche Manassero e Risso sono intervenute, sottolineando come piazza Europa oggi sia un “non luogo”, vicinissimo alle scuole superiori della città ma di fatto mai davvero vissuto e utilizzato: “Non c’era bisogno del questionario per capirlo, ed è un peccato. Il nuovo parcheggio di testata, poi, è soluzione ecologica che guarda alle frazioni: come potete opporvi a una scelta del genere?

Luca Paschiero, capogruppo di Cuneo Civica, ha chiesto cosa ci sia dietro il moto di protesta di questi anni: “La riqualificazione del centro storico è stata a lungo osteggiata, specie da chi abita l’area centrale della città che all’epoca si sentiva ‘periferia’, ma è un esempio di efficienza nella gestione della macchina comunale. Il cambiamento porta sempre dei benefici ed è ormai chiaro: così com’è successo con la pedonalizzazione di via Roma aspetto, nei prossimi anni, di vedere quale sarà il responso dell’opinione pubblica sul progetto”.

Manassero e il lascito alle generazioni future

A seguito della votazione l’ordine del giorno è stato respinto con 19 voti contrari. Prima, però, la sindaca Manassero ha preso di nuovo la parola per concludere i lavori sottolineando come da tempo le varie amministrazioni comunali abbiano recepito da parte dei residenti della parte alta della città un livello crescente di insofferenza: “Periferia è ovunque ci siano difficoltà sociali ed economiche – ha detto -. Questo progetto guarda a riqualificare un luogo che è esattamente al centro della città, il suo cuore, e non lo si vuole portare avanti ‘tanto per costruire e spendere soldi’ ma anche come atto di generosità nei confronti dei nostri giovani. Chi vivrà quel luogo è la generazione prossima o quella appena nata; lasciare la città così com'è ci costerebbe meno fatica ma abbiamo scelto di avere idee e ambizioni”.

Non abbiamo mai sostenuto che gli alberi di piazza Europa fossero malati. Ci sono teorie differenti a riguardo, tutte sacrosante, ma il punto non è mai stato la loro condizione di salute: rigeneriamo la piazza perché chi fra vent’anni sarà lì a godersela possa farlo e non abbia invece un’area in decadenza e disfacimento” ha concluso la sindaca.

Simone Giraudi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium