Andrà a sentenza solamente nel nuovo anno, il 7 febbraio 2025, il processo che in Tribunale ad Asti vede l’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo chiamato a rispondere di maltrattamenti per le vessazioni che il 75enne agricoltore in pensione, per quindici anni amministratore del Comune roerino, avrebbe perpetrato nei confronti di una dipendente di quel municipio, Clarice Giacone, impiegata in servizio presso l’ufficio tecnico comunale, ora parte civile nel procedimento col patrocinio dell’avvocato Chiara Luciani del foro di Torino.
Il processo di primo grado si sarebbe dovuto concludere con la discussione e la sentenza attesi nel corso dell’udienza in programma venerdì scorso, 3 ottobre, senonché proprio la legale di parte civile ha dedotto un impedimento giudicato legittimo dalla giudice Elisabetta Chinaglia.
Da qui la decisione di quest’ultima di differire l’udienza di quattro mesi, al febbraio 2025, quando l’ex sindaco vedrà quindi concludersi uno dei tre processi – gli altri sono quelli seguiti alle inchieste della Guardia di Finanza "Feudo" e "Feudo 2" (leggi qui) – nei quali figura come imputato per presunte responsabilità collegate a un passato che lo vide guidare il piccolo centro della Sinistra Tanaro dal 2004 al 2019.
A difenderlo è l’avvocato albese Roberto Ponzio, che, in merito alla condizione di sofferenza lamentata dall’impiegata comunale, commenta: "Secondo i nostri consulenti non esiste uno stato di malattia, e comunque i disturbi lamentati non sono in nesso causale con l'attività lavorativa. Da parte del mio assistito ci sono stati richiami o rimproveri, mai sfociati però in maltrattamenti o vessazioni".