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Attualità | 08 ottobre 2024, 14:37

La Riserva della Biosfera MaB UNESCO del Monviso al centro del convegno a Saluzzo

L'incontro si è tenuto al Monastero della Stella venerdì 4 ottobre scorso: si è messo in luce come la Riserva della Biosfera del Monviso sia un vero e proprio laboratorio di idee e buone pratiche

La Riserva della Biosfera MaB UNESCO del Monviso al centro del convegno a Saluzzo

Il prestigioso Monastero della Stella di Saluzzo ha ospitato venerdì 4 ottobre il convegno “Una risorsa strategica per il progresso sostenibile del territorio: la Riserva della Biosfera MaB UNESCO del Monviso”. L’evento, organizzato dal Parco del Monviso in collaborazione con il Parc naturel régional du Queyras, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e il patrocinio delle due fondazioni di origine bancaria di Fossano e Savigliano, entrambe attive sul territorio di riferimento del MaB Monviso, ha messo in luce come la Riserva della Biosfera del Monviso sia un vero e proprio laboratorio di idee e buone pratiche, capace di promuovere le caratteristiche peculiari di quest’area e un dialogo costruttivo tra enti pubblici, consorzi di produttori e comunità locali. Ciò pone le basi per una collaborazione fruttuosa, delineando una visione condivisa per il futuro del territorio che coniuga sostenibilità, innovazione e progresso.

La giornata si è articolata in due sessioni, al mattino e al pomeriggio, e ha offerto una piattaforma di dialogo e riflessione su temi di notevole rilievo in un momento particolarmente significativo nella storia del MaB Monviso, poiché coincide con la revisione periodica decennale del suo dossier UNESCO e con il recente invio del piano di gestione aggiornato alla sede UNESCO di Parigi, che nei prossimi mesi dovrà valutare il materiale e rinnovare per altri dieci anni il riconoscimento. La partecipazione di un assessore regionale, Marco Gallo, e due consiglieri, Marina Bordese e Federica Barbero, nonché di oltre sessanta sindaci del territorio MaB tra il pubblico dimostra il forte interesse nei confronti delle tematiche affrontate e l’attenzione delle istituzioni locali verso uno sviluppo territoriale sostenibile e integrato.

«Con appuntamenti come questo si continua nell’importante lavoro di relazione con i territori, quelli delle altre Riserve di Biosfera lungo il Po, e con gli attori del nostro territorio – ha detto Dario Miretti, presidente del Parco del Monviso e del Comitato di Coordinamento della Riserva MaB del Monviso –. Sono particolarmente lieto della partecipazione così numerosa da parte degli amministratori locali e regionali: a dieci anni dal riconoscimento UNESCO MaB Monviso e avendo appena depositato la documentazione per il suo rinnovo, abbiamo voluto proporre un concreto momento di confronto sull’importanza delle Riserve di Biosfera e sul rapporto tra l’uomo e l’economia agroalimentare, che valorizza territorio e Comuni della zona che ruota attorno al Monviso e arriva fino alla pianura e alle colline delle Langhe e del Roero patrimonio dell’UNESCO».

La sessione mattutina, intitolata “Cinque Riserve MaB insieme per il futuro del fiume Po”, è stata dedicata ad un’analisi tecnica orientata in prevalenza alla presentazione del protocollo firmato ad aprile tra le Riserve MaB lungo il Po: Fernanda Moroni, dirigente del Settore Tecnico “Pianificazione e tutela delle acque” dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po – che copre l’incarico di segreteria operativa per il coordinamento tra le Riserve ed è ente gestore della Riserva MaB del Po Grande – ha illustrato l’accordo, enfatizzando il suo potenziale nel promuovere un approccio coordinato alla ricerca di nuovi paradigmi di gestione e tutela del territorio, seguendo il fiume Po che, come un lungo filo blu, unisce le regioni. Il protocollo, ha poi ricordato il coordinatore tecnico della Riserva MaB del Monviso Maurilio Paseri, è il primo a livello nazionale di questo tipo ed ha il pregio di avere obiettivi chiari e definiti: tra questi c’è anche l’ampliamento alle altre Riserve della rete degli eco-attori già esistente nel territorio del Monviso.

La mattinata, introdotta dai saluti del sindaco della Città di Saluzzo Franco Demaria, è stata arricchita da interventi di spessore, come quelli del presidente del Comitato tecnico nazionale MaB UNESCO Pier Luigi Petrillo e di Fausto Giovanelli, referente del “Comitato di Coordinamento Permanente” delle Riserve della Biosfera italiane. Quest’ultimo ha riconosciuto al MaB Monviso un ruolo di avanguardia nell'integrazione tra le Riserve di Biosfera italiane, sottolineando inoltre il compito delle Riserve, non facile, di stimolare la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali mettendo a valore il proprio ruolo di corpo intermedio capace di far relazionare tra loro pubblico e privato. L'assessore della Città di Torino e presidente della Riserva MaB della Collina Po, Francesco Tresso, ha poi evidenziato l'urgenza di un'azione coordinata di fronte alle sfide climatiche, mentre i rappresentanti delle altre Riserve MaB lungo il Po – per la Riserva Ticino Val Grande Verbano i consiglieri Giovanni Brogin e Anna Maria Ferrato e la direttrice del Parco Ticino Lago Maggiore Monica Perroni, per la riserva del Delta Po il direttore del Parco del Delta del Po Veneto Pako Massaro – hanno condiviso le loro esperienze, sottolineando l'importanza della collaborazione interregionale e rimarcando come l’adesione al programma MaB UNESCO rappresenti una scelta di vita che accentua il rispetto per il territorio in cui si vive e lavora, amplificando il dialogo con gli altri soggetti che portano interessi analoghi o complementari.

Tra gli ospiti anche Francesco Paola, presidente della Riserva MaB del Monte Peglia in Umbria, che ha ricordato l’impegno già profuso per la cooperazione tra Riserve sui temi strategici del clima, per contribuire a individuare risposte efficaci ai fenomeni globali del cambiamento climatico.

In chiusura di mattinata, la Riserva MaB Monviso ha ricordato quanto messo in atto negli ultimi anni in termini di cooperazione nazionale e internazionale grazie anche alla programmazione Interreg ALCOTRA, che ha condotto in particolar modo alla creazione del Centro per lo studio dei fiumi alpini - Alpstream di cui ha relazionato, evidenziando come la ricerca scientifica possa supportare la gestione sostenibile del territorio, il professore dell’Università di Torino Stefano Fenoglio, tra i referenti del centro stesso.

La sessione pomeridiana, "A 10 anni dal riconoscimento MaB: esperienze e testimonianze dal mondo produttivo", è stata introdotta dai saluti dell’assessore della Regione Piemonte Marco Gallo (con deleghe a Montagna, Aree interne, Sistema neve, Tutela aree protette, Attività estrattive, Urbanistica, Biodiversità) e si è parlato di produzioni e dei valori connessi.

In apertura, il direttore del Parco del Monviso Vincenzo Maria Molinari ha ricordato la necessità del coinvolgimento degli enti locali e delle imprese nella gestione dei valori del programma UNESCO Man and Biosphere sul territorio, facendosi tutti portatori di un’etica della sostenibilità che si applichi in profondità, nel modo di vivere di ciascuno; Alessio Re, segretario generale della Fondazione Santagata per l’economia della cultura che ha accompagnato il Parco del Monviso nel percorso del MaB, ha chiarito il significato profondo dell'essere una Riserva della Biosfera UNESCO, sottolineando le opportunità di sviluppo sostenibile e sfatando ancora una volta il falso mito dei vincoli territoriali.

Il decennale del riconoscimento UNESCO del Monviso è stato ricordato anche grazie alla presenza di Silvano Dovetta, sindaco di Venasca e consigliere della Provincia di Cuneo, che dieci anni fa fu il firmatario del documento in qualità di presidente del Parco del Po Cuneese, denominazione di allora del Parco del Monviso.

A seguire sono state presentate con due video le esperienze degli eco-attori della Riserva MaB del Monviso ed è stato illustrato il progetto “Miele Biosfera Monviso”, grazie agli interventi di Ermanno Giordanengo di Aspromiele e di Cristina Allisiardi del Polo Agrifood - Miac: questo progetto, che la Riserva MaB del Monviso ha proposto anche grazie il finanziamento della Fondazione CRC, dimostra come il riconoscimento UNESCO possa tradursi in attività concrete per presentare e promuovere le produzioni d’eccellenza locali.

Una serie di interventi ha poi dato voce proprio alle eccellenze agroalimentari del territorio, dalle erbe aromatiche di Pancalieri alla salsiccia di Bra, dal Crudo di Cuneo ai vini di Langhe e Roero, dalle produzioni frutticole a quelle casearie: le hanno presentate rispettivamente Valerio Galeasso della Cooperativa Erbe Aromatiche Pancalieri, Francesco Nasari dell’Ascom Bra, Chiara Astesana del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo DOP, Marco Perosino dell'Enoteca Regionale del Roero, Domenico Sacchetto di AOP Piemonte e Franco Biraghi dei Consorzi di tutela del formaggio Bra Dop, Raschera Dop e Toma Piemontese Dop. Ogni relatore ha evidenziato come la qualità delle produzioni si intrecci indissolubilmente con la tutela del territorio. In termini di buone pratiche per la sostenibilità territoriale, Lorenzo Berra della Fondazione Agrion ha sottolineato il ruolo fondamentale della ricerca e della tecnologia nel fornire soluzioni innovative e più ecocompatibili anche in campo agricolo. Una suggestione è giunta infine da Roberto Passone, rappresentante dell'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, che ha suggerito di promuovere una sinergia tra le due aree UNESCO della provincia, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo turistico integrato.

comunicato stampa

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