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Cronaca | 07 ottobre 2024, 20:12

Tentato omicidio a Morozzo, fuori pericolo la donna ferita dal marito: dimessa dall'ospedale di Mondovì è tornata a casa

I fatti il 29 settembre scorso. La signora, scesa in garage per recarsi al lavoro, fu accoltellata dal consorte. Alla base del gesto, sembrerebbe esserci una separazione che l'uomo non avrebbe accettato

Immagine d'archivio

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É fuori pericolo ed è tornata a casa la donna che, nella mattinata di domenica 29 settembre, è stata accoltellata dal marito nel garage della loro abitazione a Morozzo.

A seguito all’aggressione la donna, dopo essere riuscita a scappare e uscire in strada, era stata ricoverata all'ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì. Le sue condizioni erano apparse subito molto serie, in quanto i colpi inferti, verosimilmente con un coltello da cucina, avrebbero quasi raggiunto il polmone e la pleura.

Nel primo quadro delineato della Procura, infatti, l'arma utilizzata, il numero dei fendenti, e le parti del corpo colpite, tra cui il petto, andrebbero a integrare la condotta di tentato omicidio. Ed è con questa accusa che l’uomo, elettricista 45enne, si trova in carcere al Cerialdo di Cuneo dove nei giorni scorsi è stato raggiunto dal gip Cristiana Gaveglio per l’interrogatorio di garanzia.

Nessuna risposta alla domanda nel magistrato: l’indagato si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere. Sembrerebbe che tra i due, la sera prima, non ci fosse stata nessuna lite violenta: si tratterebbe di una richiesta di separazione, che lui non avrebbe accettato.

Quella mattina la donna, dopo essere scesa dall’appartamento per prendere la macchina e andare a lavorare al supermercato dove lavora come commessa, sarebbe stata raggiunta dal marito che l’avrebbe colpita. “É una vicenda delicatissima - fa sapere il legale della vittima, l’avvocato Gabriella Chiapella-. E come tale va trattata. Mi limito a dire che ho estrema fiducia nella Procura di Cuneo”.

Al marito, che viene descritto come schivo e riservato, è contestata anche l'aggravante prevista dalla legge del Codice Rosso, che tutela le vittime (uomini e donne) di reati commessi in ambito familiare.

"Le indagini sono in corso. Trattandosi di una vicenda estremamente delicata occorre procedere con la massima cautela”, raccomanda il difensore dell'indagato, l'avvocato Pier Mario Morra, che in attesa dell’ordinanza cautelare del gip,  si è riservato di richiedere per lil suo assistito l'interrogatorio al pubblico ministero, la dottoressa Alessia Rosati.

CharB.

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