Economia - 07 ottobre 2024, 17:49

In cassa integrazione ordinaria circa 100 dipendenti dell'azienda Caroni, che produce macchine agricole

In difficoltà dopo una riduzione significativa della produzione pari al 40% ha richiesto la misura per un primo periodo di 13 settimane

Cassa integrazione ordinaria dal 23 settembre per tutti i dipendenti in forza all'azienda cuneese Caroni, che produce macchine agricole e componentistica di mezzi pesanti sulle sedi di Castelletto Stura e nella zona commerciale di Cuneo città.

E' quanto comunicano in una nota congiunta delle Segreterie provinciali FIOM e UILM.

Per 13 settimane, fino al 20 dicembre, i lavoratori subiranno una riduzione oraria di 2 giorni in meno alla settimana e per qualcuno di tutta la settimana, soprattutto per quelli della sede di Castello Stura.

Intanto, da inizio settembre, si è passati da due turni ad uno solo giornaliero, che priva della rispettiva indennità in busta paga.

Nella giornata del 23 settembre si è svolto l'esame congiunto per l'attivazione della CIGO per 13 settimane nei due stabilimenti Caroni di Cuneo – scrivono i sindacati -. L’azienda ha comunicato che a fronte di un calo di produzione aveva richiesto l'apertura della cassa ordinaria, calo che nelle settimane precedenti aveva già portato al cambio di orario da 2 turni al giornaliero. Nell'incontro come segreterie abbiamo più volte chiesto di salvaguardare gli stipendi dei lavoratori, coprendo le giornate di chiusura con i permessi degli anni precedenti se i lavoratori ne avessero fatto richiesta, ma la risposta è stata sempre la stessa: la cassa va fatta. Purtroppo stiamo riscontrando che l'azienda vuole fare “saving” con gli stipendi degli operai in un periodo in cui tutto sta aumentando i lavoratori della Caroni non riusciranno ad arrivare a fine mese. Come segreterie – concludono - auspichiamo che l'azienda possa al più presto venire incontro alle nostre richieste come già molte aziende del territorio stanno facendo”.

Nella storia dell'azienda si è sempre registrata una crescita e uno sviluppo, ci sarà un nuovo confronto nel mese di ottobre per verificare nuovamente la disponibilità di riconoscere ai 50 lavoratori con ferie e permessi datati e numerosi di poter smaltire l'arretrato evitando la cassa integrazione ordinaria e la relativa diminuzione dello stipendio. Occasione anche per testare la prospettiva dell'azienda dopo la chiusura natalizia e la potenziale ripresa a pieno regime dal 7 gennaio.

Sara Aschero