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Schegge di Luce | 06 ottobre 2024, 07:01

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di fra Dario Fucilli

Commento al Vangelo del 6 ottobre, XXVII Domenica del Tempo Ordinario

“Gesù in mezzo ai bambini”, disegno dell’artista braidese Pinuccia Sardo

“Gesù in mezzo ai bambini”, disegno dell’artista braidese Pinuccia Sardo

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro (Mc 10,2-16).

Oggi, 6 ottobre, la Chiesa giunge alla XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B, colore liturgico verde).

A commentare il Vangelo della Santa Messa è fra Dario Fucilli, dell’Ordine dei Frati Minori di Torino.

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole, che si uniscono al bel disegno dell’artista braidese Pinuccia Sardo, per accendere le ragioni della speranza che è in noi.

Eccolo, il commento.

Il Vangelo di questa domenica tocca un terreno molto delicato: quello delle nostre relazioni, l’amore, il matrimonio. Iniziamo ad amare, perché ci sembra di poterci prendere qualcosa o qualcuno e riempirci, ma ci accorgiamo che niente ci riempie, anzi l’altro più che essere una risposta è una grande domanda; l’altro ci chiede di imparare a stare al suo ritmo, ed è qui che ci accorgiamo che il nostro cuore è duro, perché facciamo fatica a stare al ritmo dell’altro, al ritmo dei suoi desideri, delle sue stranezze, delle sue malattie e paranoie, di tutto quello che l’altro è: un grande mistero!

Quindi di fronte a ripetute porte chiuse in faccia ci chiediamo se non sia lecito interrompere l’amore. I farisei vanno da Gesù proprio con questa domanda, si tratta quindi di una domanda molto sensata! Quando gli indizi a sfavore dell’amore superano di gran lunga quelli a favore non sarà meglio smettere di amare?

L’amore a un certo punto diventa molto impegnativo, significa dare la vita per l’altro, l’amore ci fa morire a noi stessi. Così pensiamo di poter ricominciare con un’altra persona, ci illudiamo che l’amore possa essere una specie di gioco facile che ci autorizza soltanto a prendere e a non dare mai. Non è detto che sia così per tutti, a volte la vita è davvero complicata, però Gesù ci dice che la piccolezza è lo stile di crescita valido sia per la vita di coppia che per la vita di fede.

L’amore è per sempre se ripartiamo dalla piccolezza, simboleggiata da questi bambini che Gesù abbraccia alla fine del racconto. Anche se egocentrici, i bambini sanno aprire facilmente la porta del loro cuore, non misurano i torti degli altri, non hanno secondi fini.

Impariamo dai bambini, maestri di fiducia e di stupore, perché lo spirito degli inizi sia sempre vivo. Dal principio Dio fa incontrare le vite e le congiunge. A Gesù interessa che il nostro cuore non agisca attraverso la durezza che divide, ma che si ispiri sempre al sogno di Dio che unisce.

Silvia Gullino

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