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Cronaca | 04 ottobre 2024, 11:48

Pandoro gate, chiuse le indagini per truffa aggravata: imputato a Ferragni ingiusto profitto per oltre due milioni di euro

La Procura ha consegnato l'avviso di chiusura delle indagini (passo precedente l'eventuale richiesta di processo) all'influencer, al suo ex braccio destro e agli imprenditori Alessandra Balocco e Francesco Cannillo. I legali si dicono fiduciosi nell'operato della magistratura

Pandoro gate, chiuse le indagini per truffa aggravata: imputato a Ferragni ingiusto profitto per oltre due milioni di euro

La Procura ha notificato l'avviso di conclusione indagini, oltre alll'imprenditrice digitale Chiara Ferragni, anche per l'ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l'imprenditore Francesco Cannillo. La contestazione riguarda il reato di' "truffa continuata e aggravata" in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022)'.

Le indagini - coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli - "hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche".

Nello specifico diverse sono le imputazioni di ingiusto profitto, per un totale di 2,2 milioni di euro, rilevate nei confronti della sola Chiara Ferragni dalla Procura di Milano.

Di questi, 1.075.00 euro più Iva vengono individuati a favore delle società Tbs Crew srl e Fenice srl (conseguito da Balocco spa Industria Dolciaria e consistito nella vendita di almeno 362.577 pandori mediante lesione della libertà contrattuale), a cui vanno aggiunti 750.000 euro più Iva. Alle società Sisterhood srl e Fenice srl si imputano 400.000 euro più Iva e 5.665.177,24 euro (conseguiti mediante lesione della libertà contrattuale) alla società Cerealitalia-ID spa.

In tutti i casi il plausibile profitto non patrimoniale derivante dal ritorno di immagine legato alla prospettata iniziativa benefica è ancora da determinare.

La notifica della chiusura delle indagini è l’atto che precede l’eventuale richiesta di processo. “Siamo fiduciosi, sarà dimostrata quando prima l’innocenza di Chiara Ferragni – hanno commentato i legali dell’influencer Giuseppe Innaccone e Marcello Bana -. La vicenda non ha rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti in sede di Agcm. Avvieremo al più presto un confronto con i pubblici ministeri, nella più piena fiducia”.

redazione

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