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Attualità | 04 ottobre 2024, 10:31

Stagione della caccia sospesa in Piemonte: il Tar ha accolto il ricorso di tre associazioni

I giudici amministrativi hanno recepito l'istanza di Oipa, Leal e Pro Natura: "Non è stato presentato un Piano faunistico venatorio regionale aggiornato"

Stagione della caccia sospesa in Piemonte: il Tar ha accolto il ricorso di tre associazioni

Doppiette ferme nel Piemonte: la stagione della caccia è infatti ufficialmente sospesa su ricorso di Oipa, Leal e Pro Natura, presentato dall'avvocato Aurora Loprete. L'attività venatoria si era aperta ufficialmente lo scorso 15 settembre, per concludersi il prossimo 30 gennaio.

La presidente del Tar del Piemonte ha accolto l'istanza cautelare delle associazioni animaliste contro il calendario della caccia 2024-2025 della Regione Piemonte, riconoscendo l'esistenza di una "situazione di eccezionale gravità ed urgenza". Il provvedimento è stato notificato ieri all'ente guidato dal presidente Alberto Cirio. 

Ricorso immediatamente esecutivo

Da un punto di vista legale il ricorso è immediatamente esecutivo, come chiarisce il legale Claudia Taccani: "Si tratta di un procedimento ante causa: si agisce in maniera urgente, chiedendo in questo caso al Tar di sospendere la caccia ancora prima della discussione davanti al Collegio". Il dibattimento verrà fissato a breve, ma fino a tale data c'è lo stop alle doppiette.

Le motivazioni

“Il giudice amministrativo – spiegano Oipa, Leal e Pro Natura - ha stabilito che questa misura era necessaria per proteggere la biodiversità della regione”. La sospensione è stata motivata da diverse irregolarità riscontrate nel processo di approvazione del calendario.

In particolare le associazioni hanno evidenziato la mancanza di trasparenza della Regione Piemonte, “che non ha pubblicato l'allegato C del calendario stesso, che conteneva le contromotivazioni regionali rispetto al parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), obbligatorio ma non vincolante”.

Preoccupazione per le specie a rischio

Oipa, Leal e Pro Natura chiariscono come il provvedimento colga: “l’inadeguatezza della pianificazione in quanto non è stato presentato un Piano faunistico venatorio regionale aggiornato, cosa che solleva preoccupazioni riguardo alla gestione delle specie a rischio di estinzione come la moretta, la pernice bianca, la coturnice e il fagiano di monte”.

Cinzia Gatti

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