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Politica | 03 ottobre 2024, 14:33

Comino, Castelli e Gremmo a Cuneo per il battesimo del “Partito popolare del Nord – Autonomia Piemontese”

Sabato 5 ottobre all’hotel Cristal di Madonna dell’Olmo un convegno con due ex ministri e un ideologo dell’autonomismo piemontese. Dalla Granda un guanto di sfida alla Lega di Salvini-premier alla vigilia del raduno di Pontida

Comino, Castelli e Gremmo a Cuneo per il battesimo del “Partito popolare del Nord – Autonomia Piemontese”

A j’è damanca ‘d fè sente forte e ciàira dcò an politica la vos genita dle nòstre valbe, ancheuj colonisà da le taje romane e da la padronansa desbiandoisa dla Bassa Italia. Ij suma difati convint che tuti ij Partì italian, franch ed gaucia che ‘d drita ma tuti comandà dal meridionalism scarnifleur, a sio d’acordi sempre e màch per pupè arsòrse a nostra Gent, desprejsè nòstra coltura e lenga, meprisè ‘n Pòpol che da sempre manten, chiet (trop chiet!) tut el trigomiro tricolor. A l’è rivaje l’ora ‘d desviesse. E a-i va ‘l nostr Partì.
Mach Alpin, e Piemonteis
”.  

Questo, in sintesi, l’appello del manifesto “Piemonteis desviomse” che sabato pomeriggio 5 ottobre alle 16, nella sala dell’hotel Cristal di via Madonna dell’Olmo a Cuneo, verrà presentato in un convegno dal titolo “Per una vera autonomia”.

A officiare la cerimonia del vernissage del Partito Popolare del Nord – Autonomia Piemontese, due ex ministri degli anni ’90, Domenico Comino (Politiche comunitarie) e Roberto Castelli (Giustizia) insieme ad uno storico e ideologo dell’autonomismo piemontese Roberto Gremmo. A moderare – date le premesse potrebbe rivelarsi importante il ruolo di “moderatore” - Mario Barral, ex deputato cuneese della Lega.

I promotori ci tengono a ribadire che non hanno nulla da spartire con la Lega attuale, in particolare da quando ha assunto la denominazione di Lega-Salvini premier e guarda ai nazionalismi, tuttavia, essendo tutti ex, l’appuntamento non può non essere visto come un guanto di sfida nei confronti di chi – a loro avviso – avrebbe tradito le radici. A maggior ragione se si considera che il convegno si tiene il giorno prima del raduno di Pontida di domenica 6 ottobre.

Una sorta di appello ai nostalgici del federalismo ma ancor più dell’autonomia da parte di esponenti politici che erano stati tra i fondatori del Carroccio, i quali - dopo aver ricoperto ruoli di primo piano nella politica nazionale agli albori della Lega - erano “in sonno” da circa trent’anni.

Che cosa li ha indotti a tornare a sfoderare lo spadone di Alberto da Giussano dopo tanto tempo e in una fase in cui la Lega, anche nel Cuneese, non sta passando un bel momento? Sarà interessante vedere cosa emergerà per capire se si tratta soltanto di un raduno di vecchie glorie, un simpatico ritrovo di ex combattenti e reduci, o c’è qualcosa di più.

Giampaolo Testa

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