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Economia | 03 ottobre 2024, 16:43

La protesta delle lavoratrici Proteco si sposta davanti allo stabilimento Ferrero di Alba [FOTO E VIDEO]

Una trentina quelle che hanno preso parte allo sciopero organizzato dall’Unione Sindacale di Base per chiedere maggiori tutela nell’azienda di confezionamento di Baraccone di Castagnito

La manifestazione Usb di fronte allo stabilimento Ferrero

La manifestazione Usb di fronte allo stabilimento Ferrero

"Trent’anni di lavoro sottopagato. Vogliamo il tempo pieno e salario dignitoso". Questo uno degli slogan ricorsi sugli striscioni esibiti nel corso della protesta che intorno alle 12 di oggi, giovedì 3 ottobre, l'Unione Sindacale di Base (Usb)-Coordinamento Regionale Lavoro Privato del Piemonte ha indetto sul piazzale dello stabilimento Ferrero di Alba

A scioperare una trentina di lavoratrici e lavoratori della Proteco di Castagnito, società di automazione con sede in via Neive, che ha rilevato le attività della Gptm, realtà che presso lo stabilimento di località Baraccone si occupa di confezionamento di prodotti. Tra i principali clienti della ex cooperativa castagnitese figura da decenni la multinazionale della Nutella, alla quale la sigla sindacale di base e i lavoratori che hanno aderito alla protesta – una trentina – guardano nella rivendicazione di migliori condizioni contrattuali e di lavoro.

Secondo Vincenzo Lauricella, rappresentante dell'Usb, presente alla manifestazione albese col collega Enzo Miccoli, il personale addetto a queste operazioni, che conta tra le 350 e le 400 persone, in gran parte donne, molte delle quali immigrate, "percepisce una retribuzione di circa 5 euro netti l'ora". “La paga mensile, per chi riesce ad avere una continuità di giorni e ore lavorative, raggiunge a malapena i 1.200 euro - spiega il sindacalista -. Le condizioni contrattuali sono caratterizzate da rapporti a tempo parziale e da accordi sindacali controversi, che prevedono periodi di sospensione dell'attività durante i quali le lavoratrici, pur restando assunte, non percepiscono salario”.

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Un primo sciopero si era svolto lo scorso 26 settembre presso lo stabilimento di Castagnito. Le richieste principali sono un aumento della retribuzione, per allinearla alle mansioni svolte, e la trasformazione dei contratti part-time in full-time, per garantire una maggiore continuità lavorativa. In subordine, si richiede un aumento consistente del monte ore annuale per i lavoratori assunti a tempo indeterminato.

Gabriella Fazio

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