Eventi - 01 ottobre 2024, 07:33

Napoliòn di Natale Rubino è il vincitore della 26ª edizione del Premio Reis Encreuse 2024

La premiazione si è svolta nel parco esterno della Tenuta dei Conti Rangone dello Spianamento di Diano d’Alba

Mario Proglio, Natale Rubino, Luciano Marengo e MariaTeresa Vico

Un folto pubblico ha partecipato sabato 28 settembre alla finalissima del Premio Reis Encreuse svoltasi nel parco esterno della Tenuta dei Conti Rangone dello Spianamento di Diano d’Alba. I sette finalisti selezionati dalla Giuria presieduta da Luciano Marengo hanno raccontato nei 10 minuti disponibili la trama del loro libro.

Dalla votazione del pubblico presente è risultato vincitore il libro “Napoliòn” di Natale Rubino con la seguente motivazione: “Napoliòn il trabuccatore: romanzo avvincente che narra la storia di uno strano personaggio, riscoperta durante i lavori di sbancamento di un vecchio cimitero per la costruzione di un campo di calcio”

Al libro di saggistica pervenuto “Langa. Conversazioni sul tema” di Luigi Cabutto è stato assegnato un Premio Speciale della Giuria con la seguente motivazione:” Una preziosa raccolta di conferenze, svoltesi dagli anni ottanta, che ripercorrono lo sviluppo sociale, economico e antropologico del territorio albese negli ultimi sessant'anni. Un libro per capire come si sia arrivati ai successi di oggi, grazie alle scelte oculate e coraggiose del passato, per tracciare nuove strade adeguate alle sfide del nostro tempo”.

Natale Rubino commosso, ma inorgoglito afferma: “Ringrazio l’Associazione Arvangia e, conseguentemente, quanti ruotano intorno al Libro che cammina / Reis encreuse. Quasi 30 anni or sono, quando con l’amico Maestro Augusto Pregliasco, quali soci, si praticava l’Arvangia e le tante manifestazioni che promuoveva per mano dell’indimenticabile presidente e amico prof. Donato Bosca, inventore del libro che cammina, mai avrei immaginato che, sebbene in tarda età, avrei toccato con mano l’ambita posizione di vincitore del Concorso. Con la stessa commozione che ho provato commentando la mia opera, strafalcionando impappinato non ricordo bene cosa, desidero ringraziare l’Arvangia attraverso un caloroso abbraccio a quanti, oggi, mantengono viva e brillante la fiaccola accesa dall’amatissimo Donato, il cui spirito attivo prosegue nell’infondere tuttora impegno e costanza in tutti voi.”



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