Attualità - 30 settembre 2024, 07:10

Nelle sale arriva 'Trifole - Le radici dimenticate, film girato nelle Langhe con Margherita Buy

La storia, un inno alla riscoperta delle tradizioni, è stata diretta dal regista Gabriele Fabbro e sarà disponibile nei cinema italiani a partire dal 17 ottobre.

Dopo il suo primo lungometraggio 'The Grand Bolero', il giovane regista Gabriele Fabbro dirige 'Trifole - Le radici dimenticate', un’avventura ambientata nel mondo del tartufo bianco, che arriverà nei cinema italiani a partire dal 17 ottobre con Officine UBU.

È la storia di un ricongiungimento familiare e della riscoperta delle proprie radici, che vede come protagonisti il cercatore di tartufi Igor (Umberto Orsini) con la sua cagnolina Birba e la giovane nipote Dalia (Ydalie Turk, attrice e co-autrice del film), che da Londra arriva nelle Langhe su richiesta della madre Marta (Margherita Buy), per assistere il nonno che si trova in difficoltà economiche e di salute. Oltre al cast principale, hanno preso parte al film anche Enzo Iacchetti, Frances Sholto-Douglas (Samson, la trilogia di 'Kissing Booth' e 'Slumber Party Massacre'), Francesco Zecca (la serie tv 'The White Lotus') e Ludovica Mancini ('The Grand Bolero').

IL TRAILER 

'Trifole' immerge lo spettatore nella natura, nei colori e nella poesia di un territorio unico al mondo. È un inno alla riscoperta delle tradizioni, delle proprie radici e dell’amore familiare, custodi di un’eredità da tramandare all’insegna del rispetto e della cura nei confronti della natura che ci circonda.

“Come regista e sceneggiatore il mio scopo è portare al cinema piccole storie originali di persone ai margini, di comunità e tradizioni italiane che stanno scomparendo e presentarle al pubblico di tutto il mondo in modo magico, per indurlo ad appassionarsi a questi mondi", afferma il regista Gabriele Fabbro. "Volevo raccontare un’avventura visivamente dinamica e dal tono unico per rimarcare il valore della famiglia e delle proprie radici e l’importanza assoluta per tutti noi di conservare e rispettare la natura. Questa storia è in primis una lettera d'amore a mio nonno, alla mia eredità e alla mia terra, l'Italia, che ho spesso dato per scontata".

(Leo/Adnkronos)