Attualità - 29 settembre 2024, 17:58

Mondovì, prosegue l'impegno delle Donne in cammino per la pace

Torneranno, ogni quindici giorni, sempre il sabato dalle 11 alle 12

Immagine di repertorio

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Questa mattina (sabato28 settembre), passando per corso Statuto, dietro la fontana dei bambini, non avete visto le Donne in cammino per la pace vestite a lutto, con il loro striscione “Cessate il fuoco”, con i loro cartelli parlanti.

Questa mattina le Donne in cammino per la pace hanno dovuto prendersi una pausa per riflettere. Lo fanno da molto, anche da prima di avere iniziato la loro presenza in strada: si sono fermate per riflettere sul metodo. Come coinvolgere altre persone sulla necessità di fermare la volontà distruttiva in atto in Palestina e ora in Libano? Senza dimenticare l’Ucraina e circa una cinquantina di guerre attualmente in corso.

Le Donne in cammino per la pace torneranno, però, in strada insieme ad altre associazioni durante la Giornata della memoria e dell’accoglienza perché le persone non migrano solo per motivi economici o per motivi climatici, ma anche per sfuggire alla violenza delle guerre (anche quelle interne) e alle persecuzioni messe in atto da sistemi autoritari. Guerra e migrazioni costituiscono un binomio indissolubile che non si può ignorare, se si vuole arrivare al suo superamento. Guarire dalla logica bellicista è la soluzione per ridare al fenomeno migratorio il suo aspetto umano: le persone, i gruppi si sono sempre spostati inducendo processi di scambio, conoscenza e trasformazione sociale positiva. Affrontare il tema della migrazione deve fare i conti anche con le guerre in corso: ecco perché ritroverete le Donne in cammino per la pace giovedì prossimo.

Nel frattempo vi invitiamo a unirvi ai nostri incontri pomeridiani al Caffè sociale per elaborare insieme nuovi cammini per la pace. Vi aspettiamo anche su Facebook e Instagram.

Le rivedrete ogni quindici giorni, sempre il sabato dalle 11 alle 12, silenziose con le parole scritte sui loro corpi, in attesa di unirsi alle vostre voci per sollecitare un impegno concreto a chi può agire per fermare la guerra.

c.s.

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