Attualità - 27 settembre 2024, 10:01

Torre Mondovì ospita il progetto Dominio, un evento dedicato agli artisti

Al centro di questa residenza artistica di Alessandra Scata e Diletta Bracco, sostenuta da Teatro Selvatico e Bardo Micronation, temi legati al potere e alla libertà

Foto di Daniele Calabretti

Foto di Daniele Calabretti

Quest'anno, le residenze teatrali in Italia si confermano una risorsa fondamentale per la crescita dell'arte contemporanea. Dal 23 al 28 settembre, Torre Mondovì ospiterà il progetto Dominio di Alessandra Scata e Diletta Bracco, un'iniziativa sostenuta da Teatro Selvatico e Bardo Micronation. Questo evento offre agli artisti uno spazio di libertà creativa, permettendo loro di sviluppare il proprio lavoro in un contesto dedicato alla ricerca e alla sperimentazione.

Isacco Caraccio, presidente di Teatro Selvatico, sottolinea: "Per far fluire l'arte, dobbiamo essere promotori culturali. I giovani artisti spesso non hanno i mezzi per sostenersi, perciò offriamo loro spazi in cambio di piccoli contributi pratici. Il nostro obiettivo è mantenere viva l'arte."

Questo approccio di supporto alla creazione non si ferma qui. Anche l'artista Loris Berretta sarà in residenza a Torre Mondovì dall'11 al 15 novembre, lavorando su un progetto incentrato sul concetto di "Selvatico", un tema che invita a riconnettersi con la natura primordiale dell’essere umano.

Le residenze teatrali rappresentano un motore vitale per il futuro dell'arte in Italia, offrendo agli artisti la possibilità di dedicarsi alla ricerca senza le barriere economiche che spesso frenano la creatività emergente.

In particolare, le residenze immerse nella natura, lontane dalle città, permettono agli artisti di distaccarsi dalle distrazioni quotidiane e dai ritmi frenetici della vita urbana. In questi ambienti incontaminati, possono trovare ispirazione in una dimensione più autentica e selvaggia, esplorando nuove prospettive e riscoprendo una profonda connessione con sé stessi e il proprio processo creativo.

Il progetto Dominio, al centro di questa residenza, affronta temi legati al potere e alla libertà, esplorando il processo produttivo della carne e le sue implicazioni etiche. Attraverso immagini potenti e un testo incisivo, si aprono riflessioni sull'antispecismo e il femminismo intersezionale. Alessandra Scata ci guida in un viaggio profondo tra oppressione e consapevolezza sociale, stimolando una riflessione critica sulle dinamiche del potere.

c.s.

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