Un’importante opera che torna finalmente fruibile dopo l’intervento di ripristino, rinforzo e restauro realizzato dalla Provincia con l’impegno di fondi per 2 milioni di euro, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Col taglio del nastro dei lavori tenuto pochi minuti fa, a Borgo San Dalmazzo è stato riaperto al traffico il ponte di ferro detto “del Ciadel”, infrastruttura che consente il superamento del torrente Gesso lungo il tratto Fontanelle-Roccavione della Strada Provinciale 21.
All’apertura erano presenti il presidente della Provincia Luca Robaldo insieme a tecnici funzionari dell’ente, la sindaca del Comune di Borgo San Dalmazzo Roberta Robbione con l'intera sua Giunta, il vicesindaco di Roccavione Marco De Carlini, funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo – Alta sorveglianza, i rappresentanti dell’azienda appaltatrice Malabaila & Arduino e relativi tecnici di cantiere, lo studio Lga Engineering in qualità di progettisti e direttori dei lavori dell’intervento e il collaudatore dell’opera.
E' stato un grazie generale da parte del presidente Robaldo, degli amministratori, della Soprintendenza, per il grande lavoro svolto. Non sono mancate le difficoltà, le piene, i tantissimi giorni di pioggia, che hanno inevitabilmente rallentato i lavori e costretto anche a ripensare determinate fasi, come hanno rilevato i titolari dell'impresa costruttrice Malabaila & Arduino spa di Villafranca d'Asti, Paola e Marco Malabaila.
Una sfida: si tratta infatti di un bene storico ma anche di un bene fruibile, un ponte, utilizzato da tante persone, che da tempo ne chiedevano la riapertura, come ha ricordato la sindaca di Borgo.
"Un anziano che è stato costantemente monitorato in ogni fase e che ha comportato la stesura di ben tre progetti. Il primo quattro anni fa", ha ricordato il progettista Andrea Alberto della LGA Engineering di Savigliano.
"Il ponte – ricordava la provincia nei giorni scorsi – risale al 1895 e fu realizzato dalla Società Nazionale Officine du Savigliano. Si tratta di un’opera di ingegneria civile importante, con una luce netta pari a 76,50 metri per una sagoma carrabile larga 4,20 metri e alta 4,50 metri che si è mantenuto nel tempo sostanzialmente integro nella sua originaria identità architettonica. Costituisce pertanto una significativa testimonianza materiale del diffuso rinnovamento tecnologico a favore di infrastrutture viarie di fine XIX secolo nel territorio cuneese".
IL CANTIERE IN CIFRE
Lunghezza dei micropali realizzati: 776 metri
Peso del ponte da sollevare: 140 tonnellate
Peso del ponte da sollevare con soletta: 350 tonnellate
Acciaio per rinforzi e nuovo impalcato in carpenteria metallica: 50 tonnellate
Calcestruzzo: 185 metri cubi
Barre di armature posate: 17 mila chili
Superfiecie di acciaio da verniciare: 2800 metri quadri
Numero di giunti strutturali ricostruiti e saldati in opera: 84