L'assessore Federico Riboldi, in Prefettura a Cuneo, è veuto ad informare il territorio sul futuro del nuovo ospedale.
Il partenariato pubblico privato è stato bocciato perché, da analisi dell'advisor (la Bocconi di Milano) risulta meno conveniente di un appalto tradizionale per un importo compreso tra gli 81 e i 203 milioni di euro.
L'ospedale verrebbe a costare, solo come manufatto, fino a 600 milioni di euro.
Si va avanti, quindi, con il finanziamento Inail. Con un nuovo, terzo, cronoprogramma e un progetto tutto da fare, interamente con risorse pubbliche. La via pubblica non è mai stata accantonata in questi due anni, tanto che sono state richieste ulteriori risorse, ricorda l'assessore.
Nel 2027 l'inizio lavori e la fine nel 2031.
Nel frattempo si dovrà rifare lo studio di prefattibilità, andare a gara per la nuova progettazione, valutare il piano economico finanziario, indire una conferenza dei servizi. Da qui in avanti sarà Inail a gestire tutto: gara per l'affidamento dei lavori e poi via ai lavori.
Sempre a Confreria: 805 posti letto e 138 mila metri quadri di superficie.
Il fabbisogno dell'ospedale resta valido, con tutto quello che un hub di secondo livello deve avere. Sui costi, la cifra è quella di 410 milioni. Cosa succederà di qui a tre anni, quando presumibilmente si inizierà a costruire l'edificio, nessuno può prevederlo.
Certo è che questo famigerato PPP è definitivamente tramontato. Nel frattempo sono passati due anni, un direttore generale si è dimesso e un altro ha lavorato 10 mesi per verificare una proposta risultata non conveniente.
Entro la fine dell'anno è prevista l'indizione della gara per la progettazione e l'avvio di un tavolo permanente con Anas, Comune e Provincia per valutare e procedere con tutte le opere propedeutiche e complementari. "Massima efficienza, efficacia, nella forma economica più vantaggiosa e rapida", promette l'assessore.
Ecco il nuovo cronoprogramma.
La stazione appaltante sarà l'ospedale. Dalla conferenza dei servizi tutto passerà nelle mani di Inail che, lo ricordiamo, fino ad oggi non ha realizzato un ospedale. Difficile non fare questa obiezione. "Abbiamo le garanzie del Ministero della Salute. Oggi Inail è soggetto incaricato per la costruzione della rete dei nuovi ospedali. Non era mai accaduto prima", spiega Riboldi.
Non c'erano altre soluzioni. "Perché qualunque altra avrebbe pesato sul coefficiente di indebitamento della Regione", spiega l'assessore. O PPP o Inail, insomma.
La scelta, scartato il PPP perché non conveniente, è obbligata: si va con i fondi pubblici.
Tutto quello che è stato fatto negli ultimi due anni finisce sotto un colpo di spugna. Anzi, non tutto. Resta valida la scelta del luogo: Confreria, dove sorge il Carle. Espropri permettendo, perché parte dell'area deve ancora essere acquistata.