Eventi - 21 settembre 2024, 20:30

Storia di Materiali e Passioni: al Museo Luigi Mallè di Dronero la mostra di Arlindo Sousa Alves

Lo Scarto come Arte per l'artista capoverdiano nell'esposizione che verrà inaugurata domani, domenica 22 settembre, alle ore 17

 

 

Il Museo Luigi Mallé presenta "Storia di Materiali e Passioni - Arlindo Sousa Alves e lo Scarto come Arte": la mostra, a cura di Ivana Mulatero e Antonio Musiari, realizzata con il sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Dronero, si inserisce all'interno di un più ampio progetto culturale promosso dalla MAMO Educational Foundation ETS, in collaborazione con il Museo Civico Luigi Mallé e l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, volto all'inclusione e alla valorizzazione di giovani talenti e a sensibilizzare il pubblico sull'importanza della sostenibilità e del riutilizzo creativo dei materiali. 

L'inaugurazione è prevista per domenica 22 settembre alle ore 17:00 alla presenza di Carlo Giordano, Assessore alla Cultura della Città di Dronero, Ivana Mulatero, Direttrice Museo Mallé, del Cancelliere della Repubblica di Capo Verde, Antonio Musiari, Professore Accademia Albertina di belle Arti di Torino, Silvio Severini, Presidente Mamo Educational Foundation ETS, Francesco Revello, Associazione Amici di Bruno Rosano, Arlindo Sousa Alves, Artista; modera: Federico Nicola Alloatti, Mamo Educational Foundation ETS.

La mostra in prima nazionale dell’artista capoverdiano Arlindo Sousa Alves, giunto in Italia nel 2013 in cerca di lavoro e stabilitosi a Dronero, il paese alle porte della Valle Maira, prosegue fino al 27 ottobre 2024, con aperture: sabato e domenica ore 15:00-19:00. Su appuntamento in orario settimanale.

Arlindo Sousa Alves nasce l’11 febbraio 1985 sull’isola di Santo Antao, nella Repubblica di Capo Verde. Cresciuto in una realtà complessa ma affascinante, segnata dalla scarsità di cibo ed acqua ma immerso nei colori vivaci e nei profumi intensi della sua terra natale, Alves ha sviluppato una sensibilità particolare verso il riutilizzo dei materiali. Educato in un ambiente dove nulla andava sprecato, il suo arrivo nel 2013 in Italia ha suscitato una riflessione profonda sugli sprechi della società occidentale, che ha saputo trasformare in una passione creativa per il riciclo e la rivalorizzazione creativa degli scarti divenuti sculture, dipinti, oggetti di proto-design. 

L’esposizione include circa quaranta opere inedite che raccontano il viaggio interiore ed artistico di Arlindo Sousa Alves. Ogni opera è un’esplorazione dei ricordi e delle emozioni dell’artista, intrecciata con la storia dei materiali incontrati, recuperati e trasformati in nuovi oggetti d’arte. Il mare, elemento centrale della sua infanzia, si riflette nelle forme e nei colori che Alves utilizza per dare vita alle sue creazioni.

Le quattro sale espositive si popolano soprattutto di figure femminili che rappresentano, in una società capoverdiana segnata dalla semplicità di vita, dalla povertà e dalle continue migrazioni degli uomini, un punto di riferimento fondamentale per l’educazione, la crescita e la trasmissione dei valori. 
Le figure femminili, il mare, la flora, la fauna e il paesaggio, sono i soggetti che vengono proposti con l’utilizzo di materiali extrartistici per raccontare momenti di condivisione e di attesa. I segni, le linee, le forme, i materiali e i colori ricchi evocano un senso di comunità e bellezza senza tempo.

Tra i materiali, particolarmente significativi vi è la polvere di metallo dal valore di pigmento grigio antracite che diviene una linea di contorno spessa e robusta, e rimanda ai cicli di lavorazione delle fabbriche del territorio valmairese dove Alves è stato impiegato per anni. Accanto al metallo, sono, a volte compresenti le stoffe riciclate dalle vivaci tonalità, evocative della cultura tessile capoverdiana ma tratte dagli abiti dismessi e disponibili nel piccolo entourage dell’artista che si avvale anche dei chicchi di caffè per creare una texture mosaicata con cui riempire le forme e nel contempo ricordare una delle produzioni più importanti dell’agricoltura di Capo Verde.

Durante l’inaugurazione della mostra sarà possibile incontrare l’artista e ascoltare direttamente da lui la narrazione della sua storia e conoscere la genesi creativa delle sue opere. Un’occasione unica per immergersi nel mondo di Arlindo Sousa Alves e scoprire come la sua arte trae le origini dal dialogo tra passato e presente, tra Capo Verde e l’Italia. 
L’inaugurazione della personale dal titolo “Storia di Materiali e Passioni. Arlindo Sousa Alves e lo scarto come arte”, curata da Ivana Mulatero, direttrice del Museo Mallé, e da Antonio Musiari, docente di storia dell’arte dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, resterà aperta fino a domenica 27 ottobre 2024.
In mostra è visibile un video realizzato da Andrea Tassone che documenta i momenti live dell'allestimento delle opere con una intervista all'artista.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei.

L'esposizione, a cadenza annuale, è sostenuta finanziariamente dalla Mamo Educational Foundation in collaborazione con il Museo Mallé, il Comune di Dronero, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e la Regione Piemonte.

Orari di visita: ogni sabato e domenica dalle ore 15:00 alle ore 19:00.
Visite guidate e possibilità di aperture straordinarie infrasettimanali su prenotazione per singoli, gruppi e scolaresche.
Sono in programma nel corso della mostra, eventi collaterali quali visite guidate, conferenze e laboratori.

Redazione