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Politica | 20 settembre 2024, 15:55

Salta il PPP per l'ospedale di Cuneo? Le reazioni della politica e l'attacco alla giunta Cirio

Da parte dell'onorevole Gribaudo, del gruppo AVS e dei 5 Stelle. In attesa di una replica della Regione, che dovrebbe arrivare a breve

Salta il PPP per l'ospedale di Cuneo? Le reazioni della politica e l'attacco alla giunta Cirio

Salta il PPP per la costruzione del nuovo ospedale di Cuneo? Costa troppo, al punto da non essere sostenibile, nonostante l'impegno dell'assessore Riboldi a cercare nuove risorse. 

Quale futuro per il nuovo nosocomio? Si farà? Si attende la posizione ufficiale della Regione, che dovrebbe diramare un comunicato a breve. 

Promesse, cronoporgrammi e dubbi che si inseguono da ormai più di due anni. Nel frattempo le dimissioni dell'ex direttore generale Elide Azzan, per motivi personale che però, evidentemente, nascondevano anche altro; la nomina a commissario straoprdinario di Livio Tranchida, poi nominato a direttore genrale, preso da Amos e messo a lavorare pancia a terra per portare a casa un progetto gigantesco e consegnato nei tempi stabiliti, perché tutto procedesse da cronoprogramma. 

La palla era in mano alla Regione. Ma pare sia scivolata di mano. E le prime reazioni non hanno tardato ad arrivare

Gribaudo: Il grande bluff della giunta Cirio finalmente esce allo scoperto

Oggi leggiamo sui giornali online - leggi qui - cose che già sapevamo: non ci sono i soldi. Il PPP, lo strumento voluto dal Presidente, è evidentemente un flop. Ci stupisce? Assolutamente no” dichiara la Vicepresidente del PD Chiara Gribaudo.

“Su Cuneo, poi, la situazione è ancora più grave, perché i finanziamenti c’erano e li avevamo messi per legge con i nostri Governi - continua Gribaudo - Ricordo che ci sono state due dimissioni di peso dai vertici sanitari e da tempo continuiamo a dire che quello era un campanello d’allarme, ma Cirio e i suoi sostenitori hanno fatto orecchie da mercante dicendo che tutto andava bene.”

“Vorrei anche domandare quanto è costato all'ASO tutta la procedura attuata in consulenze tecniche,legali, advisor, studio dell’università Bocconi, lavoro di dipendenti per avere poi, alla fine, pareri negativi”
prosegue ancora la deputata dem.

Quel che si domanda ancora la deputata democratica è “cosa vogliano fare oggi gli assessori e i parlamentari cuneesi e, soprattutto, con quali tempistiche. Basta con queste prese in giro, con le sfilate in pompa magna con il politico di turno che promette ma non fa.”

“Un trattamento del genere non è giusto nei confronti dei cittadini, delle comunità, di chi negli ospedali lavora con dedizione e abnegazione per curare le persone in condizioni difficilissimi. È così che la politica perde di credibilità: quando promette ma non concretizza, quando dà risposte buone a parole ma non sa realizzarle”
conclude la deputata cuneese.

Giulia Marro, consigliera AVS - Regione Piemonte

 

Altroché cronoprogramma saltato, qui pare che a essere saltato sia l’intero progetto per il nuovo ospedale di Cuneo. 

Quando il presidente Cirio e l’assessore  Riboldi non si sono presentati all’inaugurazione del nuovo reparto di medicina interna, era nell’ aria che non ci fossero buone notizie in serbo. Non ha contribuito a rassicurarci il silenzio sul tema del Presidente della commissione per la sanità Icardi durante la seduta di questa settimana, la prima di questa legislatura. 

Come consiglieri rappresentanti del territorio in questione ci aspettiamo trasparenza e ci stupiamo che una notizia del genere ci debba arrivare tramite i giornali. 

Se non altro questa notizia ci allontana dall’idea di un PPP (partenariato pubblico-privato) per il progetto cuneese, a favore di un più condivisibile utilizzo di finanziamenti INAIL, sia per la progettazione che per la realizzazione dell’opera, cogliendo l’occasione per tornare a pensare ad un progetto davvero pubblico. 

Ma nel frattempo quanto tempo perso? Decisamente troppo se pensiamo allo stato della sanità piemontese. 

Chiediamo a questa giunta il coraggio di affrontare e condividere quanto sta succedendo nelle sedi opportune, evitando colpi di scena inopportuni. E di prendersi le responsabilità per le scelte fatte, perché è il minimo che ci si possa aspettare dai nostri e dalle nostre rappresentanti.

 

Gruppo M5S PIEMONTE

 

“Un’altra velocità per il Piemonte”, prometteva Cirio nella campagna elettorale del 2019. Invece il Piemonte va in retromarcia. 

Da qualche ora circola la notizia di un possibile passo indietro della Giunta Cirio sulla modalità di finanziamento per la costruzione dei nuovi ospedali di Cuneo e di Alessandria. I costi sarebbero lievitati troppo e perfino i pareri dell’Università Bocconi e di Agenas evidenzierebbero l’insostenibilità economica delle opere e ulteriori criticità. Sembra, clamorosamente, che ad essere rimessa in discussione sia la formula del partenariato pubblico-privato, strumento cardine delle politiche di edilizia ospedaliera della Giunta Cirio contro il quale il Movimento 5 Stelle si è sempre opposto con forza. 

Da anni ripetiamo come gli ospedali vadano realizzati con fondi pubblici, sfruttando le opportunità offerte dai finanziamenti dell’Inail e le risorse “ex articolo 20”. Per anni chi governa ci ha riso in faccia, sbeffeggiandoci, andando avanti per la propria strada senza sentire ragione. 

Il risultato? Continui slittamenti, quadri economici e finanziari che crescono di anno in anno, nessun mattone posato nel corso di un’intera consiliatura. Parole, promesse e annunci a mezzo stampa smentiti quotidianamente dalla realtà dei fatti. Un fallimento metodico. Al quale, fra l'altro, si aggiunge il caso della Città della Salute di Novara, ancora incredibilmente ferma ai blocchi di partenza.

Oggi, senza battere ciglio, sembra che il Centrodestra stia valutando di tornare proprio alla modalità di finanziamento tramite Inail. Una barzelletta che farebbe anche ridere, non fosse che ne va della sanità piemontese. Nei prossimi giorni chiederemo precisazioni alla Giunta Cirio e tutti i pareri e la documentazione sui due ospedali. 

Nel mentre il tempo scorre. Ne abbiamo perso troppo, ne perderemo ancora. L’avrebbero potuto evitare, se avessero ascoltato fin da subito ciò che diceva il Movimento 5 Stelle. 



 

 



 

 

redazione

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