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Economia | 18 settembre 2024, 07:00

Pratica DOFCA per l'aggiornamento della planimetria in atti: come eseguirla

La gestione degli immobili richiede una serie di adempimenti burocratici

Pratica DOFCA per l'aggiornamento della planimetria in atti: come eseguirla

La gestione degli immobili, sia per nuove costruzioni sia per modifiche a edifici esistenti, richiede una serie di adempimenti burocratici, tra cui la dichiarazione al Catasto delle variazioni. 

Una di queste procedure è la pratica DOCFA (Documenti Catasto Fabbricati), che serve per aggiornare la planimetria catastale in atti di un immobile.

Vediamo cos’è la pratica DOCFA, come si esegue, chi è responsabile della sua presentazione e quali sono i tempi e i costi associati.

Che cos'è la Pratica DOCFA?

La pratica DOCFA è un documento che consente di dichiarare all'Agenzia delle Entrate le variazioni nello stato di un immobile che incidono sulla sua classificazione catastale. Il DOCFA viene presentato in caso di:

  • Nuova costruzione: quando un edificio viene edificato ex novo e deve essere registrato al Catasto.
  • Modifiche strutturali: quando vengono apportate variazioni a un immobile già esistente, come ristrutturazioni o ampliamenti, che alterano la sua categoria, classe o consistenza catastale.
  • Cambio di destinazione d'uso: nel momento in cui un immobile viene utilizzato per una funzione diversa da quella originaria, come il passaggio da residenziale a commerciale o viceversa.

Chi deve presentare il DOFCA?

La presentazione del DOCFA è un obbligo che ricade sugli intestatari dell’immobile. Tuttavia, la pratica deve essere redatta e inoltrata da un professionista tecnico abilitato, che può essere un architetto, ingegnere, geometra, perito edile o altro professionista riconosciuto.

In alcuni casi, anche i possessori di un immobile, in assenza di una dichiarazione da parte dei proprietari o in situazioni particolari (ad esempio, usucapione o mancanza di eredi), possono presentare la dichiarazione, ma solo per la prima iscrizione al catasto.

Quando deve essere presentato il DOCFA?

Il termine per la presentazione della pratica DOCFA è fissato a 30 giorni dalla data in cui l'immobile diventa abitabile o utilizzabile per lo scopo a cui è destinato. Se si tratta di modifiche a un immobile già esistente, il termine di 30 giorni decorre dalla data di completamento delle variazioni. Il mancato rispetto di questi termini può comportare l'applicazione di sanzioni.

Come fare una pratica DOCFA

Prima di tutto, il proprietario dell’immobile deve fornire al tecnico incaricato una serie di documenti, tra cui: documento d'identità del proprietario; atto di provenienza dell’immobile, ossia il documento che dimostra come il proprietario ha acquisito l’immobile, titoli abilitativi (come DIA, SCIA, CILA), ossia le autorizzazioni rilasciate dal Comune per eventuali lavori di ristrutturazione o modifica.

Dopo di ché il tecnico abilitato effettua un sopralluogo per rilevare lo stato attuale dell’immobile, così da aggiornare la planimetria e verificare la conformità urbanistica. Una volta raccolti tutti i dati necessari, il tecnico procede con la compilazione del modulo DOCFA utilizzando il software apposito messo a disposizione gratuitamente dall'Agenzia delle Entrate.

Dal 1° giugno 2015, la presentazione della pratica DOCFA deve essere effettuata telematicamente tramite la piattaforma Sister dell'Agenzia delle Entrate. Questa piattaforma consente ai professionisti abilitati di inviare digitalmente il file firmato e la planimetria aggiornata dell'immobile.

Nel caso in cui si verifichino problemi tecnici con il sistema telematico, è possibile presentare i documenti su supporto informatico direttamente presso l’Ufficio del Catasto competente, previo appuntamento.

Una volta che la pratica DOCFA viene inviata, l'Agenzia delle Entrate esegue un controllo preliminare di accettazione per verificare che tutti i documenti siano corretti e completi. In alcuni casi, l'Agenzia può anche attivare controlli più approfonditi sul merito dei dati presentati.

Se vengono rilevate discrepanze o errori, l'Agenzia ha il diritto di apportare modifiche d'ufficio e notificare le rettifiche ai soggetti interessati. In caso di disaccordo con queste rettifiche, è possibile presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

Immobili esclusi dall'obbligo di accatastamento

Non tutti gli immobili devono essere accatastati. Alcuni manufatti, come piccole strutture di modeste dimensioni o temporanee, sono esenti dall'obbligo di iscrizione al Catasto.

Tra questi si includono:

  • Manufatti con superficie inferiore a 8 metri quadrati.
  • Serre per coltivazioni sul suolo naturale.
  • Vasche per irrigazione o acquacoltura.
  • Tettoie o fabbricati precari senza fondamenta.

Costi e tempi della pratica DOCFA

I tempi per l'aggiornamento catastale tramite pratica DOCFA sono generalmente rapidi. Dopo la presentazione del file digitale, gli Uffici del Catasto impiegano circa 4-5 giorni lavorativi per protocollare la nuova planimetria e aggiornare le informazioni.

Per quanto riguarda i costi, l'Agenzia delle Entrate richiede il versamento di €50 per ogni unità immobiliare oggetto di variazione o nuova costruzione.

A questo costo fisso va aggiunto l'onorario del professionista incaricato, che per un immobile standard (come un appartamento) si aggira solitamente tra i €400 e i €500.

Richy Garino

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