Cuneo e valli - 18 settembre 2024, 09:42

Un gemellaggio e un salto nel passato

Ricordo estivo di una visita al Memoriale di Cuneo e della festa organizzata dagli Alpini di Somano

Gli Alpini di Parma in viita al Memoriale

L’Associazione Nazionale Alpini della sezione di Parma ha pubblicato, sul n. 1 del semestrale “ParmaAlpina”, un articolo inviato dal Gruppo Alpini di “Parma Centro”, relativo alla visita effettuata nei mesi scorsi al Memoriale della Divisione Alpina Cuneense, avente sede presso la vecchia stazione ferroviaria di Cuneo Gesso, con susseguente incontro con gli Alpini del Gruppo di Somano.

Visto l’interesse suscitato e le belle parole espresse dall’articolista Massimo Gunrenghi, desideriamo farne partecipi i lettori della nostra testata, riportandolo integralmente.

“Gemellaggio significa rinsaldare o instaurare rapporti di amicizia e fratellanza. Il nostro è nato dall’amicizia di un Alpino del Gruppo Parma Centro con Alpini del Gruppo di Somano (Cuneo), un paese di 307 abitanti, con 30 iscritti al gruppo. Una percentuale che potrebbe sorprendere se non ci trovassimo nei luoghi dalla Cuneense, la divisione distrutta dalla disastrosa campagna di Russia (13.470 tra caduti e dispersi).

La voglia di unire due comunità è stata condivisa anche dalle Sezioni che, con la presenza dei due Vessilli, scortati dai rappresentanti di Parma e di Cuneo, hanno reso storica la manifestazione.

Sabato gli Alpini parmigiani sono stati accolti alla vecchia stazione ferroviaria di Cuneo Gesso, dove è stato concesso l’onore di innalzare la Bandiera Italiana al Capogruppo di Parma Centro, a fianco del monumento che ricorda il viaggio della Cuneense in Russia; poi allocuzioni e visita a quel gioiellino che è il Memoriale della Divisione Alpina Cuneense.

Gli occhi luccicano ancora e la mente si emoziona passando a quella mattina in quel luogo dedicato al triste periodo degli anni 42/43; il pennone con la bandiera italiana sventolava sopra al monumento dedicato ‘a tutti quegli uomini che per servire la Patria non sono tornati a baita’, una lunga distesa bianca che simboleggia la neve e rievoca i luoghi percorsi di ritorno dal Don, con le sagome degli alpini che partono ordinati e allineati e poi si disperdono e scompaiono.

A fianco c’è il magazzino con l’insegna ‘Cuneo Gesso’, entrando ripercorri il viaggio in Russia, trovi una tradotta, zaini, foto, pagine di storia personale o di guerra, e tutti gli oggetti originali dei nostri soldati, alcuni riportati da loro, altri donati dai parenti; alla fine del tragitto, figure che tornano ‘a baita’ in mezzo alla neve, a piedi o con slitte trainate da muli ormai sfiniti. E fuori, nel piazzale, c’è l’edificio principale della stazione; si entra nella biglietteria e nella sala d’aspetto, che contengono ancora l’arredamento originale, si vede la storia alpina con gonfaloni, divise, armi, foto, medaglie e storie, tutto ciò che le appartiene, dalla nascita ad oggi, con tanti riferimenti agli alpini cuneesi.

Alla fine un ringraziamento ad alcuni artefici di questa meravigliosa isola del ricordo (Aldo e Silvio per tutti), alzando il calice sui binari che hanno visto partire 52 tradotte e tornarne solamente 7!

Dopo quell’unica e indimenticabile esperienza il gruppo si è trasferito a Somano. Si socializza con gli alpini e gli abitanti del paese, compreso il gentilissimo sindaco, e poi cena e branda.

Sveglia tra i ciliegi in fiore e poi colazione sontuosa, con crema di nocciola, formaggi, salumi, biscotti, torte. Alcuni hanno inventato le scuse più disparate per non lasciare la tavola e riempire la pancia o lo zainetto (ho visto sparire in un attimo caciotte e fette di torta).

In paese è offerta una ulteriore colazione. A seguire ammassamento in piazza e salita in chiesa per la Messa, qui alcuni alpini di Parma Centro hanno affiancato quelli di Somano nelle funzioni di chierichetto, altri hanno raccolto donazioni nel cappello girato. Al termine uno di noi ha letto ‘La Preghiera dell’Alpino’. Poi sfilata al monumento ai caduti dove l’alzabandiera, cerimonia del gemellaggio con scambio dei ricordi, allocuzioni, letture, omaggio ai caduti e ammainabandiera hanno concluso la parte ufficiale della giornata.

Il capogruppo di Somano (Mauro) e quello di Parma Centro (Massimo) sono intervenuti esternando una forte emozione e una gratitudine reciproca per questo momento, che è espresso nella frase dell’alpino Novello: ‘Uniti sotto la naja, uniti dopo la naja’.

Infine un finale conviviale, offerto dagli amici di Somano, con scambio di piacevolezze gastronomiche e manifestazioni di affetto.

‘Ci rivedremo’, promessa e impegno, stavolta a Parma, anche se non sarà difficile rivedersi in un gennaio, quando nel cuneese si ricorda ogni anno la battaglia di Nowo Postojalowka”.

diemme