- 18 settembre 2024, 12:33

Dall'Unisg una laurea honoris causa a Sarah Weiner, l'attivista statunitense della sovranità e sostenibilità alimentare

La fondatrice della Good Food Foundation attesa a Pollenzo mercoledì 25 settembre, nell'ambito della tradizionale Graduation, che riunisce tutti gli studenti laureatisi nell'anno in corso

Sarah Weiner (foto di Roman Cho).

Mercoledì 25 settembre l'Università di Scienze Gastronomiche conferirà la laurea honoris causa  in "Sustainable Food Innovation and Management" a Sarah Weiner, brillante giovane attivista americana per la sovranità alimentare e la transizione verso un sistema alimentare sostenibilefondatrice e direttrice della Good Food Foundation.

La cerimonia di conferimento si svolgerà a partire dalle 15 durante la tradizionale Graduation che riunisce tutti gli studenti di Pollenzo laureatisi nell'anno 2024.

Nella proposta di conferimento della laurea honoris causa in Sustainable Food Innovation and Management, il professor Simone Cinotto afferma: "Sarah Weiner è una delle più importanti figure pubbliche e una attivista per il cibo sostenibile a livello mondiale, avendo contribuito in modo significativo alla diffusione della cultura olistica del cibo, in particolare nei campi dell'educazione alimentare verso i giovani, nella fattispecie provenienti da situazioni economiche e sociali svantaggiate, e della promozione di agricoltori indipendenti, artigiani e rivenditori che costituiscono la rete vitale e attiva di un sistema alimentare sostenibile sia dal punto di vista ambientale che socio-economico".

 

LA BIOGRAFIA

Nata e cresciuta a St. Louis, Missouri, Sarah Weiner è stata introdotta per la prima volta al movimento del cibo sostenibile da sua madre che le regalò una raccolta di saggi su Slow Food.

Si è laureata con lode nel 2002 al Dartmouth College, ottenendo una laurea triennale in economia.

Dopo la laurea, ha ricevuto una borsa di studio Dartmouth Reynolds per studi post-laurea, che l’ha condotta ad esplorare e ad indagare i fattori che stanno dietro alla forte cultura alimentare regionale italiana e come gli Stati Uniti avrebbero potuto emularla. I suoi studi l'hanno portata a frequentare il Master presso la ITAL.COOK School of Italian Regional Cooking di Jesi, in Italia, istituzione legata a Slow Food.

In seguito, Sarah ha ottenuto uno tirocinio presso il quartier generale di Slow Food a Bra, in Italia, che si è poi trasformato in una posizione a tempo pieno presso l’ufficio di Slow Food Internazionale, dove ha curato la prima edizione di The Slow Food Companion, presentato alla prima edizione di Terra Madre nel 2004.

Durante la sua permanenza a Slow Food, Sarah ha avuto l'opportunità di incontrare la pioniera del movimento alimentare americano, Alice Waters, diventandone quindi la sua assistente, e trasferendosi a Berkeley.

Lavorando al fianco di Alice Waters, Sarah ha curato e seguito numerosi progetti di rilievo; nel 2006, Sarah ha aperto l'ufficio di Slow Food Nation, creando il più grande evento alimentare sostenibile mai svoltosi negli Stati Uniti.

Dopo il successo di Slow Food Nation nel 2008, Sarah ha nuovamente collaborato con Alice Waters nel 2009 per sviluppare Art.Food.Hope, una serie di cene simultanee, cucinate dai migliori chef della nazione, tenute in case private a Washington D.C. L'evento è stato ospitato alla vigilia dell'insediamento presidenziale di Barack Obama.

Un anno sabbatico in Inghilterra ha poi portato Sarah da Patrick Holden della Soil Association: questo anno sabbatico si è rapidamente trasformato in un impegno professionale che ha visto Sarah organizzare un evento che ha riunito 20.000 ospiti e 300 agricoltori biologici per due giorni.

Nel 2010, Sarah è tornata nella Bay Area, incanalando lo slancio degli ultimi anni in una partnership per fondare la Good FoodFoundation, un'organizzazione non-profit dedicata a trasformare le idee in azioni che si propongono di portare gli Stati Uniti verso un sistema alimentare buono, pulito e giusto.

In particolare, la Good Food Foundation è stata responsabile della nascita dei Good Food Awards nel 2011. Momento celebrativo e promozionale dei produttori americani di cibo e bevande artigianali che creano prodotti gustosi, autentici e responsabili, i Good Food Awards uniscono leader di pensiero di ogni settore dell'industria alimentare (commercianti, chef, scrittori gastronomici, agricoltori, attivisti, accademici e artigiani) per scegliere i prodotti più deliziosi, sostenibili e socialmente responsabili da tutto il paese.

Da allora, l'iniziativa è triplicata in termini di dimensioni ed è considerata il più alto riconoscimento nel mondo del cibo artigianale, definita "gli Oscar del cibo" dalla rivista Newsweek.

Giunto al suo 14° anno, il programma ha celebrato oltre 1.100 produttori di cibo e bevande provenienti da 49 stati, Guam e Washington, D.C., indirizzando efficacemente l'attenzione dei media e le vendite ai vincitori ossia agricoltori e piccoli proprietari di attività alimentari sostenibili.

Nel 2013, la Good Food Foundation ha lanciato la GoodFood Guild, un'associazione che unisce oltre 600 artigiani di cibo e bevande che soddisfano gli standard dei Good Food Awards. Nel 2015, sono stati lanciati altri due progetti: The Good Food Merchants Collaborative, che riunisce trenta dei migliori commercianti di generi alimentari di tutto il paese, e Good FoodMercantile, una "non fiera commerciale per cibo gustoso, autentico e responsabile", che riunisce oltre 150 produttori di cibo e bevande con 300-700 rivenditori tre volte l'anno.

Nel 2017, Sarah è stata scelta come unica rappresentante dell'industria alimentare per essere Fellow per il National Committee on US-China Relations' Young Leaders Forum a Guangzhou, in Cina. 

Nel 2018, a Sarah è stato chiesto di essere un mentore al primo summit live “How I Built This” della National Public Radio, che ha invitato alcuni dei 19 milioni di ascoltatori mensili del podcast a prendere parte a un evento interattivo dal vivo.

Attraverso i Good Food Awards e i suoi eventi gemelli, Sarah è emersa come una vera pioniera del movimento Good Food, consentendo all'industria alimentare artigianale americana di evolversi e prosperare, elevando al contempo le voci di coloro che svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere agricoltori, allevatori e pescatori indipendenti in tutta la nazione.

C. S.