Cronaca - 17 settembre 2024, 07:04

Cade l’accusa di tentato omicidio per il braidese che si introdusse in casa della ex armato di coltello

La decisione del Tribunale del Riesame ha fatto venire meno l’accusa più grave a carico dell’uomo, che resta però in carcere. Per lui la difesa valuta la richiesta di riti alternativi

L'uomo era stato fermato dai Carabinieri di Bra

Resta in carcere in attesa di giudizio l’uomo classe 1979 residente a Bra che nei primi giorni del luglio scorso è stato sottoposto ad arresto dopo essersi introdotto con la forza e armato di un coltello a serramanico nell’abitazione della ex compagna e avervi ingaggiato una colluttazione con l’attuale compagno di lei, determinato a difenderla. 

A carico dell’uomo pesava l’ordinanza di carcerazione emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Asti Beatrice Bonisoli in forza di capi di imputazione che andavano dal danneggiamento e dalla violazione di domicilio, per aver danneggiato l’auto della donna parcheggiata in strada ed essersi introdotto con la forza nell’abitazione di lei, al porto abusivo d’arma e al tentato omicidio, per aver brandito il coltello in direzione dell’altro uomo e averlo anche ferito al collo e all’addome, con un’azione di cui il pubblico ministero presso la Procura di Asti Davide Lucignani aveva valutato positivamente la capacità omicidiaria, fino agli atti persecutori, per i comportamenti violenti, le reiterate minacce e gli insulti che l’uomo aveva messo in atto nei confronti di lei dopo l’interruzione del rapporto sentimentale. 

Contro il provvedimento del Gip l’avvocato dell’uomo, il legale albese Roberto Ponzio, si era però rivolto al Tribunale del Riesame di Torino, che col suo presidente Leandro Ferrero e le giudici Lucilla Raffaelli e Milena Chiara Lombardo aveva annullato l’ordinanza che prevedeva la misura della custodia cautelare in carcere con riferimento al capo d’imputazione concernente il tentato omicidio, disponendo quindi la scarcerazione dell’uomo con riferimento a tale reato, ma confermandola con riferimento agli atti persecutori

L’uomo è quindi rimasto agli arresti, ma è stato trasferito dalla casa di reclusione di Asti a quella del capoluogo regionale.

Successivamente il pubblico ministero chiedeva per il lui giudizio immediato, istanza accolta dalla giudice Bonisoli con la disposizione di un decreto che ha fissato la relativa udienza per il 5 dicembre prossimo di fronte al Tribunale di Asti in composizione monocratica, col giudice Matteo Bertelli Motta, per le quattro imputazioni restanti a suo carico. 

"Dopo la pronuncia del Tribunale del Riesame di Torino – spiega l’avvocato Roberto Ponzio (nella foto sotto) – è venuta meno l’accusa più grave. Valuterò col mio assistito l’eventuale richiesta di riti alternativi. Le versioni dell’accaduto fornite dai protagonisti sono diametralmente opposte".