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Al Direttore | 13 settembre 2024, 11:22

"La cittadinanza onoraria di Valdieri a Emanuele Filiberto di Savoia non offende la memoria di coloro che si sono immolati per i sublimi ideali di Libertà"

Riceviamo e pubblichiamo dall'ex sindaco di Borgo San Dalmazzo Marco Borgogno

L'ex sindaco di Borgo San Dalmazzo Marco Borgogno

L'ex sindaco di Borgo San Dalmazzo Marco Borgogno

La mia veneranda età mi ha permesso di conoscere alcuno dei 12 presenti con Duccio Galimberti a Madonna del Colletto di Valdieri, fondatori della banda “Italia Libera” aderente alla formazione Giustizia e Libertà, che ebbe in valle Gesso come comandate di brigata Aldo Quaranta, poi sindaco di Entracque, un caro amico e collega. Fui poi tra i fondatori del Parco dell’Argentera (diventato Alpi Marittime) su nomina di Aldo Viglione, presidente di Regione , con  Alberto Bianco, primo presidente del parco e fratello di Dante Livio. 

Tutti personaggi di alto valore morale, con forti ideali, fieri antagonisti del regime, che appartengono alla nostra storia ma che si sarebbero sottratti, con lo stile e signorilità che li contraddistingueva, dal chiacchiericcio opportunistico  che si fa ora sull’antifascismo per questioni che non lo meritano.  

Borgo San Dalmazzo, la “mia” città ha avuto l’onore di essere insignita della medaglia al valore civile per i meriti della cittadinanza nei confronti della “Resistenza”; il ricordo degli ebrei deportati ad Ausckwitz è testimoniato sia dai vagoni posti  sui vecchi  binari della ferrovia, sia dalla stele in Piazza Don Raimondo Viale, un altro personaggio perseguitato dai fascisti. Ora pure dal museo nella chiesa sconsacrata di Sant’Anna. Sono questi i ricordi incancellabili di un periodo glorioso, che non vanno accostati all' arrivo di un discendente dei Savoia a Valdieri, la cui presenza in Valle Gesso, anche del primo Re d'Italia,  è stata importante ed innegabile per quasi un secolo a partire dalla metà dell’800; testimoniata, tra l’altro, da un  eccellente volume dello storico borgarino Walter Cesana. Lasciamo alla Storia ciò che le appartiene a buon diritto.

Certo l’attivissimo sindaco di Valdieri, ha compreso che di questi tempi l’unico modo per fare notizia, e portare alla ribalta la bellezza delle nostre montagne, è quello di  essere provocatori; qualcuno ci è cascato, ma non penso proprio che ciò preluda al restauro della monarchia o offenda la memoria di coloro che si sono immolati per i sublimi ideali di Libertà, da parte di un personaggio del "jet set"  colpevole di avere avuto un bisnonno sodale di Mussolini, un secolo fa.  E' bene ricordare che  nel referendum del ’46 la popolazione di  Valdieri seppe da che parte stare: vinse la Repubblica!

Marco Borgogno - ex sindaco di Borgo San Dalmazzo

lettera firmata

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