Eventi - 12 settembre 2024, 13:36

A Cuneo il gran finale del festival Modulazioni con quattro concerti tra innovazione e tradizione

Da venerdì 20 a domenica 22 settembre appuntamenti presso Spazio Famiglie in Cerchio (ore 18.30, ingresso libero), Palazzo Samone (ore 21, ingresso a pagamento), Salone d’Onore del Municipio (ore 21, ingresso libero) e Museo San Francesco di Cuneo (ore 21, ingresso libero)

Ultimi appuntamenti a Cuneo della terza edizione di “Modulazioni – Musica senza tempo”, il festival di musica antica prodotto da Maestro Società Cooperativa di Cuneo e organizzato da Noau officina culturale.

Venerdì 20 settembre alle 18.30, presso il giardino dello Spazio Famiglie in Cerchio (via Grandis 28/a) è in programma “CrossCover”, una rielaborazione in chiave moderna della musica rinascimentale ad opera di Visibilium LAB e del Dipartimento METS del Conservatorio di Cuneo (in caso di maltempo il concerto verrà eseguito alla sede “Cantore” del Conservatorio, via Pascal 9). Il programma prosegue alle 21: a Palazzo Samone si terrà il concerto “Consobrinæ. L’Italia, la Francia: due musicisti, due sedie, un’eredità, una storia da raccontare” con Hermine Horiot Bellini al violoncello e Giovanni Bellini alla tiorba (ingresso 10 euro su ticket.it).

Sabato 21 settembre alle 21, presso il Salone d’Onore del Municipio si svolgerà “La Gloria e Himeneo” serenata appartenente al gruppo delle cosiddette “serenate francesi” di Don Antonio Vivaldi con Annalisa Mazzoni (contralto), Giulia Beatini (mezzosoprano) e Ensemble I Contrappuntisti (ingresso libero).

Domenica 22 settembre alle 21, presso il Museo San Francesco, atto finale del programma 2024 del festival con il concerto della Società Corale Città di Cuneo dal titolo “Francese italianità. La linea e il contrappunto nella musica sacra di Verdelot & de Layolle”, percorso musicale dalla Francia all’Italia e dall’Italia alla Francia (ingresso libero).

Per maggiori informazioni e per scoprire il programma completo di tutti gli appuntamenti è possibile consultare il sito Internet www.modulazioni.net, le pagine FB (www.facebook.com/modulazioni.net) e IG (www.instagram.com/modulazioni) o scrivere a info@modulazioni.net.

Il festival si svolge con il sostegno di Comune di Cuneo, Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura e Fondazione CRC e in collaborazione con Conservatorio G.F. Ghedini Cuneo, Fondazione Opere Diocesane Cuneesi, Museo Diocesano Cuneo San Sebastiano, Rondò dei Talenti, Mets (Musica Elettronica & Tecnici del Suono) Cuneo.

Il trittico finale di Modulazioni 2024 avrà inizio venerdì 20 settembre alle 18.30, presso lo Spazio Famiglie in Cerchio (via Grandis 28/a) di Cuneo. Visibilium LAB e il Dipartimento METS del Conservatorio di Cuneo, in collaborazione con il Comitato di Quartiere Cuneo Centro, presentano“CrossCover.

La voce del repertorio antico nel sound sperimentale del nostro tempo”, un concerto davvero inusuale, nato da un’idea del compositore Gianluca Verlingieri: un “CrossCover”, ossia una commistione tra musica antica ed elettronica che crea vere e proprie “cover” sperimentali di brani del repertorio antico, dando vita ad una performance non solo sperimentale ma anche site-specific, ossia realizzata per la zona in cui viene messa in scena. Le “cover” dei brani di musica rinascimentale vengono eseguite anche ricorrendo a elaborazioni elettroniche che richiamano i paesaggi sonori tipici del quartiere Cuneo Centro, come quelli di strumenti tradizionali di culture provenienti da altri continenti e rappresentative del “melting pot” tipico di alcune parti del quartiere – come quelle nei pressi della stazione ferroviaria –, giocattoli per citare la vicina scuola dell’infanzia, suoni della ferrovia ed elementi naturali.

La partnership con il Conservatorio Ghedini si concretizza coinvolgendo diversi suoi dipartimenti, tra cui il METS e quello di Composizione. Elaborazioni originali su musiche di A. Banchieri, T. Merulo, B. Tromboncino, A. Willaert realizzate da Letizia Ambrosetti, Domenico Bosio, Michelangelo Einaudi, Luca Venturini, Marta Zigante, che le interpretano sul palco insieme ai pianisti Giulia Bacco, Francesco Maria Corso e Giorgio Macagno. I cantanti di Visibilium LAB sono Alessandro Baudino, Annalisa Mazzoni, Paola Cialdella. Ingresso libero.

Alle 21 invece, a Palazzo Samone, il concerto “Consobrinae (Cugine)” celebrerà il legame tra Francia e Italia. A partire da una certa epoca la differenza tra le rispettive culture musicali comincia a farsi via via maggiore, l’una più amante del canto e l’altra della danza. A questo si aggiunge un rapporto di amore misto a rivalità, di lotta al primato, in un contesto di scambio continuo, di influenza, di musicisti e di compositori. Questo programma nasce dalla voglia di confrontare queste due culture in due fotografie musicali di un momento storico dorato per la musica, la fine del Seicento. Due musicisti rappresentanti dell’eredità di queste due storie parallele, una violoncellista francese Hermine Horiot Bellini e un tiorbista italiano, Giovanni Bellini e gli strumenti tradizionalmente affidati al basso continuo diventano solisti in questa serata, per raccontare in musica cosa fossero i due Paesi a quell’epoca. Ingresso 10 euro, prenotazione biglietti su ticket.it.

Sabato 21 settembre alle 21 il Salone d’Onore del Comune di Cuneo (via Roma, 28) ospiterà invece “La Gloria e Himeneo” (RV 687) serenata appartenente al gruppo delle cosiddette “serenate francesi” di Don Antonio Vivaldi. Si tratta di un insieme di lavori di cui fanno parte anche la “Serenata a 3” (RV 690), “La Senna festeggiante” (RV 693) e la perduta “L’unione della Pace e di Marte” (RV 694) composte ed eseguite fra la metà degli anni Dieci e quella degli anni Venti del XVIII secolo per celebrare fatti e ricorrenze di stretta attualità inerenti al Regno di Francia e i suoi rappresentanti diplomatici residenti in Italia. Intervengono Annalisa Mazzoni (contralto), Giulia Beatini (mezzosoprano) e l’Ensemble I Contrappuntisti con Marcello Trinchero alla direzione. Ne “La Gloria e Himeneo” la musica di Vivaldi, che comprende alcuni brani tratti dalle sue produzioni operistiche coeve, è un compendio di quanto di meglio il compositore scrisse durante la terza decade del secolo. Per la brevità dei recitativi, la cui funzione è quasi esclusivamente quella di preparare e collegare i numeri musicali e per la totale assenza di trama, questa serenata può essere considerata a tutti gli effetti un “concerto di arie” (Konzertarien), vale a dire quella forma di spettacolo tanto deprecata dalla storiografia musicale quanto apprezzata dal moderno ascoltatore, nei confronti del quale questa musica mantiene inalterato tutto il suo fascino e il suo valore. Ingresso libero.

Domenica 22 settembre alle 21 il Museo San Francesco di Cuneo (via Santa Maria, 10) sarà teatro di “Francese italianità. La linea e il contrappunto nella musica sacra di Verdelot & de Layolle” con l’esibizione della Società Corale Città di Cuneo, sotto l’ideazione e la direzione di Jacopo Facchini, con Giuseppe Cappotto (maestro preparatore), Nicola Lamon (organo), Giulia Beatini, Massimo Lombardi, Luca Mantovani, Piermarco Viñas, Marco Saccardin (coro favorito). L’esibizione è un percorso musicale dalla Francia all’Italia e dall’Italia alla Francia, un viaggio attraverso le composizioni sacre scritte da uno dei più celebri compositori del suo tempo, Philippe Verdelot, uno dei maggiori musicisti di Firenze all’epoca dei Medici. E un viaggio alla scoperta dei mottetti di uno dei primi compositori italiani a scrivere musica sacra nello stile polifonico franco-fiammingo, Francesco De Layolle. L’indagine verte sulla sperimentazione contrappuntistica nella forma del mottetto e della messa, scoprendo come lo stile nordico sia stato combinato con gli idiomi armonici della penisola italiana. La polifonia viene qui osservata non come una cattedrale sonora verticale ma piuttosto come un’architettura orizzontale, una sovrapposizione complessa di linee gregoriane. Da questo assunto si sviluppa un lavoro di improvvisazione su temi gregoriani per simulare quello che i compositori hanno codificato e razionalizzato con la loro scrittura.

Un omaggio ai due compositori si inserisce nel programma, con brani di composizione di Facchini, uno di questi basato sulla ripetizione e sovrapposizione autonoma da parte dei coristi di frammenti e linee, tributo a quella scuola che portò il contrappunto all’apogeo quale tecnica di far cantare in maniera melodica, vocale, indipendente, le parti sovrapposte, avviando l’arte alla conquista del puro stile a cappella.

Il percorso che arriva al contrappunto fiammingo cinquecentesco si raggiunge sia attraverso le sovrapposizioni di temi gregoriani e dei laudari toscani che, senza uno schema predeterminato e attraverso l’improvvisazione, creano un’eterofonia ricca di senso, sia attraverso queste composizioni, che con l’alea vogliono costruire lo stesso effetto, ma con le regole dell’estetica contemporanea. Ingresso libero.

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