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Politica | 10 settembre 2024, 11:30

Cuneo, si federano i gruppi “Cuneo Solidale e Democratica” e “Crescere Insieme”: nasce "Cuneo Civica"

Se è chiara l’operazione tattica per pesare di più nei confronti di Centro per Cuneo giocando di sponda con il Pd, più difficile da capire è la strategia a medio e lungo termine

Marco Bertone

Marco Bertone

In Comune a Cuneo si prospetta un autunno effervescente. Per la maggioranza ci sono nodi amministrativi da sciogliere e aspetti politici che riemergono in maniera carsica a ogni tornata elettorale, fosse anche di secondo grado come nel caso del rinnovo del Consiglio provinciale.

Anche in vista dell’appuntamento del 29 settembre, due capigruppo di forze politiche di maggioranza, Vincenzo Pellegrino e Stefania D’Ulisse, si contenderanno i voti in due diverse liste: il primo nel “Patto Civico” di Robaldo e la seconda nella formazione di centrosinistra “La Nostra Provincia”.

Sarà pur vero – come non si stanca di ripetere la sindaca Patrizia Manassero – che quella scaturita dalle elezioni amministrative del 2022 è una “maggioranza programmatica”. Certo è che ogni occasione è buona per segnare dei distinguo. Col passare dei mesi, si percepisce la fragilità di una coalizione dove ci si guarda sempre più in cagnesco e si fatica a cogliere quale sia l’orizzonte.

In questo clima, uno dei cinque gruppi di maggioranza, “Crescere Insieme” decide di federarsi con quello di “Cuneo Solidale e Democratica” e cambiare denominazione diventando “Cuneo Civica”. L’annuncio verrà dato domani alle 13 a Cuneo, preso l’istituto delle suore di San Giuseppe, nel corso di una conferenza stampa dal coordinatore Marco Bertone insieme a consiglieri e assessori.

Una federazione tutta da capire dal momento che ognuno dei due gruppi vuole mantenere (gelosamente) la propria identità. Pare un’operazione studiata anche per “proteggere” la sindaca giocando di sponda con il Pd, finalizzata a contenere il maggior gruppo civico di maggioranza, Centro per Cuneo, spostatosi verso il centrodestra alle regionali e riposizionatosi ora, sulla Provincia, su baluardi nuovamente più centristi.

Se sul piano tattico l’iniziativa è intuibile, più arduo è capirne le prospettive politiche e medio e lungo termine. L’ipotesi federativa era in aria da qualche tempo; il destro è stato offerto dalle elezioni del Consiglio provinciale dove PD, Cuneo Solidale e Democratica e la ribattezzata Cuneo Civica hanno trovato convergenza sul nome della capogruppo D’Ulisse.

Basterà l’intesa per mettere al riparo la sindaca dalle tante insidie autunnali che l’attendono? Questa la vera questione, al di là dei cambiamenti di denominazione che, di per sé, sono poco cosa in un contesto politico-amministrativo così complicato qual è quello cuneese.

Giampaolo Testa

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