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Eventi | 09 settembre 2024, 15:01

Cuneo, un successo la seconda edizione di Art.27-EXPO. Danni: "Risultato inimmaginabile"

Il presidente Glievitati, promotore della manifestazione: "Grazie a chi ha raggiunto la città da ogni parte d'Italia e ai diciotto espositori, con prodotti di altissima qualità"

Cuneo, un successo la seconda edizione di Art.27-EXPO. Danni: "Risultato inimmaginabile"

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori della seconda edizione di Art.27-EXPO, fatti in carcere, appena conclusa a Cuneo. Davide Danni – presidente della coop Glievitati (che vanta tre laboratori di panificazione all’interno delle carceri, con un’attività che dà lavoro a 15 detenuti e che ha la paternità di questo evento) parla di «un risultato inimmaginabile dopo l’edizione 2023. Un successo che è stato frutto di un intenso lavoro di progettazione e di relazione durato tutto l’anno».

Trenta realtà provenienti da tutt’Italia si sono confrontate in questa 'verticale' centrata sull’economia carceraria «grazie alla volontà e all’entusiasmo di chi ci ha raggiunto da ogni parte d’Italia e ai 18 espositori che ci hanno portato prodotti di altissima qualità», prosegue Danni, che ricorda in particolare l’efficacia della partnership con Intesa Sanpaolo – Impact Bank, da anni impegnata nel supporto al lavoro e alle imprese che operano in ambito penitenziale e che è stata parte attiva nel coinvolgimento degli ospiti. «Ma un enorme grazie va a Cuneo, all’amministrazione comunale che ha supportato e patrocinato Art.27 per il secondo anno e soprattutto alla cittadinanza che ci ha accolto con un abbraccio che ricambiamo emozionati», sottolineando così il successo in termini di partecipazione agli eventi e di vendite degli stand.

I lavori della manifestazione sono iniziati giovedì 5 con la tavola interna alla casa circondariale di Cuneo. Un appuntamento che le associazioni di categoria e le forze sociali si sono date già l’anno scorso per varare concretamente progetti per la formazione e l’occupazione delle persone detenute, per confrontarsi e rispondere ai bisogni reciproci. Al tavolo si sono succeduti Davide Danni presidente coop Glievitati, Domenico Minervini direttore della Casa Circondariale, Bruno Mellano garante regionale delle persone detenute, Alessandro Durando vicepresidente della Camera di Commercio, Giuliana Cirio di Confindustria, Marco Manfrinato di Confcommercio, Luca Facta di Confcooperative, Joseph Meineri di Confartigianato, Patrizia Dalmasso del CNA, Alessandro Ferrero presidente Ordine Avvocati di Cuneo, Giulia Marro consigliere regionale, l’onorevole Monica Ciaburro e l’onorevole Chiara Gribaudo.

Venerdì 6, il villaggio espositivo in via Roma è stato inaugurato dalla sindaca Patrizia Manassero con gli interventi del Prefetto di Cuneo Mariano Savastano alla sua prima uscita pubblica, del senatore Giorgio Bergesio, di Giulia Marro consigliera regionale e di Domenico Minervini Direttore della Casa Circondariale di Cuneo.

Il villaggio, durante tutte le giornate dell’evento, ha ospitato diversi stand di prodotti realizzati nelle carceri dai detenuti.

Dopo la performance teatrale di Guglielmo, ex detenuto di Saluzzo, il programma è proseguito col “tavolo delle buone politiche” moderato da Massimo Mathis (La Stampa) che ha dialogato con Bruno Mellano Garante Detenuti Piemonte, Emilio Minunzio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), Andrea Lecce Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, Marzia Sica della Compagnia di Sanpaolo, Claudia Ducange referente Area Penale Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, Claudio Cazzanelli di Confcooperative Federsolidarietà e Fabiana Dadone Ambassador di ART.27-EXPO.

Nel primo pomeriggio di Venerdì Giulia Poetto (La Stampa) ha intervistato Marco Malinki riguardo “Parole evase”, il podcast che sta realizzando per “Non è la radio” e la produzione di Panaté, in cui si possono ascoltare le voci dei detenuti. Hanno chiuso la giornata espositiva Pippo Bessone e Luca Occelli con lo spettacolo “Nui Dui”.

Sabato la giornata espositiva è stata caratterizzata da un talk molto partecipato, aperto dalla performance teatrale “solo andata” con i detenuti del carcere di Fossano. Hanno portato il loro contributo Marina Maruzzi (OLTRE I MURI- Volontari a Bancali ODV), Claudia Calcagnile (Mosaico di Palermo), Matteo Marchetto (Pasticceria Giotto di Padova), Carla Chiappini (Verso Itaca di Piacenza), Alessia Bordo (O’Press e Teatro Necessario di Genova), Deborah Calderaro (Attavante Firenze), Giulia Gucci (Altro Diritto Firenze), Roberta Bugno (Il Cerchio Venezia), Chiara Sacchelli (Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino), Liri Longo (Malefatte - Meraviglie di Venezia), Vincenzo Buonasera e Vincenzo Sapienza (UISP Sicilia), Emanuela Musso (Sc’Art Genova), Michele De Lucia (Parole Liberate) e Giulia Marro (Collettivo Zaratan - ARCI Cuneo-Asti).

La serata di sabato si è chiusa con il commovente spettacolo teatrale al Toselli “La favola bella”, della compagnia Voci Erranti, regia di Grazia Isoardi, messo in scena da detenuti della Casa Circondariale di Saluzzo.

Domenica, sotto la pioggia, si è conclusa la quattro giorni con “il pranzo più buono del mondo”, realizzato coi prodotti dell’economia carceraria, preparati e serviti dai detenuti.

«E ora si riparte con l’organizzazione dell’edizione 2025», chiude Danni, «perché vogliamo far diventare questa manifestazione il luogo di confronto tra gli operatori dell’economia carceraria italiana. Ovvero, definire questo ambito economico come un vero e proprio settore caratterizzato da bisogni e caratteristiche specifiche che necessitano di essere rappresentate. L’obiettivo è quello di mettere in dialogo, nel giusto modo, la società civile, i decisori politici e le amministrazioni penitenziarie per supportare il sistema Italia e per realizzare i contenuti dell’art. 27 della nostra Costituzione».

Felice per l’esito anche la Ambasador Fabiana Dadone: «L'evento è stato fondamentale per veicolare il messaggio che l'inclusione sociale non rappresenta solo un elemento di valore dal punto di vista umano, non è questione di mera bellezza d'animo, ma un concreto e saggio investimento in competitività per le aziende che guardano all'Agenda ONU e ai suoi criteri ESG (Environmental, Social, Governance) come un orizzonte sempre più vicino. Nella dimensione "Social" che include aspetti quali le condizioni di lavoro, la diversità e l'inclusione, i diritti umani e le pratiche etiche, rientra a pieno titolo l'inclusione lavorativa di soggetti in stato di detenzione che subiscono una condizione di marginalità che molto spesso li conduce verso l'unica scelta possibile, ossia tornare a delinquere. I dati sulla recidiva ne sono un evidente segnale. Mostrare che c'è un'altra possibilità, che col lavoro la recidiva praticamente si azzera e che la competitività di un’azienda aumenta per il valore che il prodotto che fa coi detenuti ha di intrinseco, è un modello vincente. Vincono tutti! Di questo e di molto altro si è discusso oltre le barriere del carcere, quelle del pregiudizio e del preconcetto. Non posso che esprimere tutto il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e al calore mostrato dalla cittadinanza cuneese che ha saputo ricambiare il coraggio di chi ha esposto e si è esposto».

comunicato stampa

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