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Attualità | 07 settembre 2024, 09:15

Federazione di pesca sportiva e attività subacquee Cuneo, tra sfide vinte e progetti per il futuro

La Fipsas verso il rinnovo dei vertici. Il presidente Pellegrino: “Tutelare l’ambiente, ripopolare i fiumi e coinvolgere i giovani sono le nostre priorità. La nostra forza? I volontari”

Giacomo Pellegrino (a sinistra) con il presidente nazionale Fipsas Claudio Matteoli

Giacomo Pellegrino (a sinistra) con il presidente nazionale Fipsas Claudio Matteoli

"L’obiettivo principale? Tutelare l’ambiente. La sfida vinta più importante? Ripopolare i fiumi della Granda con la trota marmorata e quella mediterranea, specie autoctone del nostro territorio. La nostra forza? I volontari”.

Sono questi i tre concetti base dai quali parte Giacomo Pellegrino di Fossano, presidente della Fipsas Cuneo - Federazione italiana pesca sportiva attività subacquee - per tracciare un bilancio dei suoi dieci anni di mandato che scadranno tra poco con le elezioni provinciali, alle quali è ricandidato.

Presidente Pellegrino, partiamo presentando la Fipsas: quanti sono i soci in provincia Granda, quali sono le vostre attività e gli obiettivi che perseguite?

“I soci in provincia sono circa tremila e le società affiliate oltre cinquanta. Le attività svolte sono molte, le principali riguardano la pesca sportiva, le attività didattiche rivolte ai giovani, con particolare riferimento alla materia ambientale. Di grande importanza è l’attività di salvaguardia e tutela di specie ittiche autoctone, che riproduciamo in appositi incubatoi ittici, per poi immetterle in tutti i corsi d’acqua della provincia di Cuneo. All’azione del ripopolamento si affianca quella di vigilanza ittico ambientale, che svolgiamo grazie ad un nucleo composto da una cinquantina di guardie giurate volontarie”.

Proviamo a fare un bilancio dei suoi dieci anni da presidente: le sfide vinte e quelle da mettere in campo per i prossimi anni.

“In questi ultimi dieci anni abbiamo fatto molto lavoro. Innanzitutto abbiamo rinnovato il Consiglio, del quale fanno parte persone competenti e motivate che, operando in maniera costante e concreta, hanno saputo raggiungere dei risultati importanti nei vari ambiti e settori operativi. Per esempio, grazie al loro impegno abbiamo incrementato notevolmente il numero dei bambini che frequentano annualmente i nostri corsi ambientali e di avvicinamento alla pesca, dove insegniamo loro ad apprezzare e difendere la natura, privilegiando la pratica della pesca “no Kill”, che prevede la immediata liberazione del pesce catturato. Una attività che ci rende particolarmente orgogliosi è la produzione di pesce autoctono, la trota marmorata e la trota mediterranea, che rischiavano di scomparire dalle nostre acque e che grazie al nostro impegno e al lavoro dei nostri volontari stiamo riuscendo a reintrodurre in quantità soddisfacenti. Un altro impegno che ci vede costantemente impegnati è quello dei recuperi ittici che effettuiamo con i nostri volontari opportunamente addestrati. È una importante attività che ci consente di prelevare i pesci da tratti che devono essere temporaneamente prosciugati o che sono rimasti senza acqua per siccità estive e trasferirli, mettendoli così in salvo, rilasciandoli in altri siti idonei”.

Quali sono le criticità che maggiormente si fanno sentire nel mondo della pesca dilettantistica?

“Attualmente il mondo della pesca soffre di alcuni problemi ai quali non sembra ci sia la volontà di trovare soluzione. Mi riferisco alla problema della mancanza di acqua nei fiumi nel periodo estivo dovuto a diversi motivi, compreso un prelievo a volte eccessivo. Sarebbe importante poter trattenere l’acqua nel periodo invernale con una serie di invasi per poterne modulare l’utilizzo in tutto l’anno con indiscussi vantaggi in termini di maggior disponibilità, di produzione di energia, di ritorni turistici e molto altro ancora. Da anni se ne parla ma non si conclude niente. Altro problema a cui è inderogabile dare una risposta è quello della presenza eccessiva di uccelli ittiofagi come il cormorano che costituiscono un vero flagello per le popolazioni ittiche, molto spesso di pregio come le trote autoctone prodotte nei nostri incubatoi. È indispensabili attuare dei piani di controllo di questo fenomeno con la massima urgenza”.

Sono molte le iniziative in cui la Fipsas Cuneo coinvolge i più giovani: incontri nelle scuole, pomeriggi al fiume per il lancio delle trotelle, prove di pesca gratuite.

“L’attività della Federazione è sempre più rivolta alle giovani generazioni, con attività educative ambientali, che li avvicinino al mondo della pesca ma con un approccio in cui il rispetto per l’ambiente ha una funzione primaria”.

Le tre cose più importanti da realizzare nei prossimi anni?

“Lavorare per migliorare le nostre attività e continuare ad impegnarci per risolvere i problemi che affliggono il nostro mondo, anche intensificando ulteriormente la collaborazione con le varie istituzioni come Regione, Provincia e Carabinieri Forestali”.

 

comunicato stampa

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